In un'intervista al Giornale, l'assessore al Welfare parla degli attacchi subiti: "Qualcuno deforma la realtà, si fermi". Poi sottolinea come l'obiettivo ora sia "prepararci a un’eventuale seconda ondata": la Regione ha già pronto un piano
Nonostante negli ultimi giorni si siano fatte sempre più insistenti le voci di un possibile rimpasto di giunta in Regione Lombardia con al centro proprio la sua poltrona, l’assessore al Welfare Giulio Gallera dice di non sentirsi in bilico e va avanti per la sua strada, annunciando un piano per il rafforzamento della sanità lombarda, travolta dall’impatto dell’emergenza coronavirus. “Mi confronto quotidianamente con Fontana e molti consiglieri, un paio di settimane fa la maggioranza ha respinto in maniera compatta in aula una richiesta di mie dimissioni, gli atti formali sono quelli e quindi finché c’è la fiducia vado avanti“, afferma l’assessore in un’intervista al quotidiano Il Giornale. “Non ho motivo oggi di ritenere il contrario e – sottolinea – svolgo appieno il mio incarico, con grande fatica fisica ma con assoluta determinazione”.
Neanche la manifestazione in programma il 2o giugno a Milano per chiedere le dimissioni della giunta sembra preoccupare Gallera: “Abbiamo subito un attacco politico violento da parte di chi, non essendo mai riuscito a vincere con i voti, ha provato a deformare la realtà, un’azione di sciacallaggio politico pesante. Io dico a certe persone che bisogna stare attenti perché tra articoli sui giornali e dichiarazioni sprezzanti di qualche politico siamo arrivati alle scritte “assassino” sui muri, Fontana messo sotto scorta. Mi sembra che la situazione stia sfuggendo di mano”. Anche lui in persona ha subito minacce. “Articoli, attacchi sui social, mail in cui mi si dava dell’assassino e altro, ho denunciato tutto alla Digos. Mai avrei pensato di trovarmi in situazioni del genere”, aggiunge.
In ogni caso ora l’obiettivo, chiarisce Gallera, è “prepararci a un’eventuale seconda ondata“. La Regione ha già pronto un piano: “Entro mercoledì presenteremo al Governo un piano per aumentare le terapie intensive, da 861 a 1.466 posti letto, più altri 352 immediatamente apribili in intensiva e 352 di subintensiva. Dentro ci saranno anche gli ospedali realizzati alla Fiera di Milano e Bergamo”. E su questo punto, fa notare: “È curioso che gli unici considerati inutili siano quelli lombardi”, chiosando come “ci sono strutture simili nelle Marche, in Campania o in Germania, ospedali oggi vuoti ma pronti per ogni eventualità. Solo gli altri però oggi sono previdenti”.
Guai a dire, quindi, che saltano poltrone ai vertici della sanità regionale, come quella del direttore generale Luigi Cajazzo, che dopo aver gestito l’emergenza Covid-19 è stato sostituito da Marco Trivelli, attuale direttore degli Spedali Civili di Brescia: “Assolutamente no, rafforziamo la squadra. Trivelli è la persona giusta per questa nuova fase, Cajazzo si occuperà in particolare dei rapporti con il Ministero della Salute. Abbiamo affrontato uno tsunami e i nostri uomini hanno fatto un lavoro egregio senza libretto delle istruzioni e con la scienza che diceva e dice tutto e il contrario di tutto”.