La decisione del giudice di Pace di Messina. L'associazione Consumatori Associati: "l'investimento era stato presentato come altamente conveniente, tuttavia poco dopo tali azioni sono crollate a 0,10 centesimi e la donna ha perso i suoi risparmi". Si tratta di una delle "operazioni baciate" che erano prassi per l'istituto guidato da Gianni Zonin. Con il risultato che il patrimonio di vigilanza della banca risultava artificialmente gonfiato
Banca Nuova, ora incorporata in Intesa Sanpaolo, dovrà risarcire una ex cliente che fu spinta a contrarre un prestito con l’istituto per poi investire quei soldi in azioni della allora capogruppo Popolare di Vicenza. A stabilirlo è stato il giudice di Pace di Messina, dopo il ricorso presentato da una risparmiatrice con il supporto di Consumatori Associati. La donna era stata indotta “su consiglio degli operatori della stessa Banca Nuova di Messina a contrarre un prestito di 6.250 euro”, spiega il presidente dell’associazione Ernesto Fiorillo, “e ad investirlo nell’acquisto di 100 azioni della Banca Popolare di Vicenza”. Una classica “operazione baciata” che, come emerso dalle ispezioni della Bce, era prassi per la banca guidata da Gianni Zonin. Con il risultato che il patrimonio di vigilanza della banca risultava artificialmente gonfiato e i portafogli dei soci venivano imbottiti di azioni di cui era impossibile disfarsi se non rivendendole alla stessa Popolare.
Ora quella pratica già censurata in altri casi dai giudici è oggetto di una nuova sentenza: Banca Nuova dovrà “risarcire questa cittadina di 5000 euro più gli interessi e le spese processuali”. L’investimento “era stato presentato come altamente conveniente, tuttavia poco dopo tali azioni sono crollate a 0,10 centesimi e la donna ha perso i suoi risparmi”, ha ricordato Fiorillo. Il valore delle azioni – illiquide e non quotate – come pure quello delle obbligazioni subordinate si è poi azzerato con le liquidazioni coatte amministrative di BpVi e di Veneto Banca stabilite dal decreto del 25 luglio 2017.
“Noi stiamo predisponendo con i nostri legali in tutta Italia una class action contro Banca Nuova che ha venduto questi titoli su tutto il territorio nazionale”, annuncia Fiorillo. “Inoltre, stiamo verificando anche quello che è accaduto ad altri correntisti di altri istituti di credito che hanno avuto vicende analoghe investendo in titoli di Banca Etruria, Banca delle Marche, Carichieti, Cariferrara, Veneto Banca, Banca Padovana, BCC di Pelaco, Banca Popolare delle Province Calabre e Credito cooperativo Interprovinciale Veneto, per verificare se anche in questi casi ci siano i presupposti legali per agire. Intanto, chiunque è azionista di Banca Nuova e vuole recuperare le somme perdute, non deve far altro che contattarci e riceverà assistenza e tutela legale, la nostra associazione di consumatori da anni si batte contro i soprusi degli istituti bancari nei confronti dei cittadini”.