Nuovi casi di coronavirus hanno fatto scattare oggi il lockdown in diversi quartieri di Pechino. Undici complessi residenziali nel sud della capitale della Cina sono stati isolati a causa di un focolaio di Covid-19 collegato al mercato della carne di Xinfadi. Nove tra scuole e asili nelle vicinanze sono stati chiusi.

Il nuovo focolaio è legato appunto al mercato all’ingrosso di Xinfadi, il principale della capitale cinese. Sono 46 le persone trovate positive ai test, tutte asintomatiche, lì dove due giorni fa era stato riscontrato il primo contagio dopo 56 giorni. Su 517 test eseguiti tra i lavoratori del mercato, 45 sono risultati positivi, mentre un altro contagio è stato registrato in una persona che lavora nel mercato di prodotti agricoli nel distretto di Haidian. Quest’ultimo era stato a stretto contatto con uno dei 45 trovati positivi a Xinfadi, hanno spiegato le autorità locali. Complessivamente sono stati eseguiti 1.940 tamponi ai lavoratori dei mercati della capitale.

Le autorità di Pechino hanno quindi deciso di imporre il lockdown a 11 comunità residenziali che si trovano nelle vicinanze di Xingadi. Il mercato si trova nel quartiere meridionale di Fengtai, entrato in “modalità bellica” e dove a breve 10mila persone saranno testate. Dopo la scoperta del focolaio di Covid-19, sono stati chiusi scuole e asili nido. Le attività di Xingadi sono state interrotte per permettere le operazioni di sanificazione. Le autorità locali hanno fatto risalire l’ondata di contagi a un tagliere usato per il salmone importato. Le principali catene di supermercati di tutta la città hanno successivamente rimosso il salmone dai loro scaffali, secondo quanto riferito dal Beijing Youth Daily.

Nuovi focolai legati ai mattatoi e alle fabbriche di lavorazione della carne si sono già verificati anche in altri Paesi del mondo, dagli Stati Uniti fino alla Germania, dove i focolai erano stati intercettati prima nei mattatoi e negli impianti di imballaggio della carne a Coesfeld, sul confine con i Paesi Bassi, poi a Birkenfeld nella parte sudoccidentale del paese e a Bad Bramstedt nel nordovest del paese. Infine in un altro impianto di macellazione in Baviera.

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