“Se ci sentiamo traditi? Sì, ma non dall’Egitto dopo tutto quello che hanno fatto a nostro figlio e dopo quattro anni e mezzo di menzogne e depistaggi. In verità è il fuoco amico che fa male”, così Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio, il ricercatore torturato e ucciso nel 2016, intervenendo durante la trasmissione di La7 Propaganda Live, lanciano un duro attacco all’Italia, accusandola di “averli traditi”. “Uno non si aspetta di dover lottare contro il loro Stato per ottenere verità e giustizia – hanno aggiunto – E invece è proprio lo Stato italiano che ci ha traditi”. E, secondo Paola e Claudio, lo ha fatto due volte. La prima nel 2017, quando ha rinviato l’ambasciatore al Cairo, “e adesso con la vendita delle armi all’Egitto”. Un tradimento, sottolineano, “non solo per noi, ma per tutti gli italiani”. Da anni i genitori del 28enne chiedono verità e giustizia, e con loro migliaia di italiani e no. “Non si pensi che basterà darci quattro cianfrusaglie – aggiungono – non ci accontenteremo più di atti simbolici. Dopo quattro anni e mezzo il tempo è scaduto”.
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