Da un paio d’anni gli esponenti del partito di estrema destra hanno trasformato la spazio in via Taranto nello Skull Pub: serve birre e hamburger e organizza serate musicali. Ma al Municipio VII non risultano autorizzazioni alla somministrazione di cibi e bevande. Le multe? A dicembre i vigili hanno chiesto il supporto della polizia per un sopralluogo congiunto, la Questura lo ha negato. L'8 giugno il dg di Ater - società che gestisce le case popolari nella Capitale e che è proprietaria anche di quell'immobile - ha scritto in prefettura per chiedere un “tavolo interistituzionale” che ripristini "la legalità violata". Per l'occupazione la Regione ha calcolato circa 75.000 euro di morosità pregressa
Dovrebbero essere multati, ma i vigili urbani nemmeno si avvicinano per il momento. Hanno chiesto il supporto della polizia, ma la Questura glielo ha negato. Non solo. Il Comune da mesi denuncia aggressioni e atti di vandalismo in tutto il quadrante. E la Regione ha calcolato circa 75.000 euro di morosità pregressa. Se fa scalpore il palazzo occupato da 17 anni da Casapound a due passi dalla stazione Termini, a Roma esiste un altro caso di invasione del patrimonio pubblico da parte di una formazione politica di estrema destra. Si tratta della sede romana di Forza Nuova, guidata a livello nazionale da Roberto Fiore. In via Taranto, nel quartiere San Giovanni, la sede del partito è ricavata grazie all’ingresso abusivo in un ampio immobile non residenziale di proprietà dell’Ater, l’azienda della Regione Lazio che gestisce le case popolari a Roma. Da un paio d’anni, i militanti di Fn hanno trasformato la sede politica nello ‘Skull Pub’, un ristopub con tutti i crismi: selezione (più che discreta) di birre e alcolici, degustazione di hamburger, serate musicali e a tema, prezzi poco sotto la media. Tutto guadagno, visto che la sede la “offre” la Regione Lazio.
“Non hanno i permessi”. Ma la multa non si può fare – Nonostante l’attività sia palesemente a carattere commerciale – pubblicizzata anche sui social – al Municipio VII di Roma non risultano autorizzazioni alla somministrazione di cibi e bevande. Su sollecitazione della minisindaca Monica Lozzi, il 28 novembre scorso il comandante del gruppo VII Tuscolano della Polizia Locale, Roberto Stefano, aveva scritto al commissariato di Polizia di San Giovanni, richiedendo di “eseguire un sopralluogo congiunto” che “dovrà avvenire nelle ore serali e nei fine settimana per avere la certezza di trovare aperta l’attività”. L’obiettivo era sanzionare gli occupanti. Stando al decreto legislativo 287/1991, la multa va da 2.500 a 15.000 euro, e prevede anche la chiusura dell’esercizio. Nella sua missiva, Stefano chiedeva anche “di comunicare le date in cui il personale può essere disponibile al sopralluogo”.
La risposta del commissariato è arrivata dopo due settimane, il 13 dicembre, quando il dirigente di Ps, Mauro Baroni, ha informato il collega che “si è provveduto a notiziare il gabinetto della Questura” per “le opportune determinazioni in merito”. Ma di risposte, da via di San Vitale, non ne sono mai arrivate, come notificato dai vigili urbani anche al gabinetto della sindaca, Virginia Raggi, il 9 gennaio successivo. La Questura a ilfattoquotidiano.it spiega: “Non sempre si fanno operazioni congiunte, si valuta caso per caso”. E ancora: “La Polizia locale ha il suo reparto di polizia amministrativa”. Poi la conferma: “Non abbiamo effettuato controlli in merito”.
La denuncia dell’Ater e il dossier dell’Anpi – Di giorno sede romana di Forza Nuova, di notte Skull Pub. Resta il tema dell’occupazione abusiva. L’Ater Roma ha notificato una morosità pregressa di 74.240 euro, cifra relativa solo agli ultimi due anni (l’occupazione è precedente). Nel 2017, l’azienda regionale aveva presentato una denuncia alla Procura di Roma con allegata richiesta di sequestro preventivo. Una prima querela era arrivata già nel 2016. L’indagine che ne è scaturita però non ha avuto seguito. Nel gennaio scorso la minisindaca Lozzi ha ricevuto dall’Anpi municipale un lungo dossier di 66 pagine che attesta gli effetti della presenza nel quartiere di Forza Nuova e dei suoi simpatizzanti. Nel rapporto si segnalano atti vandalismo, danneggiamenti ed episodi di aggressione.
L’obiettivo era replicare, seppur a livello locale, il “metodo Casapound”, inducendo le istituzioni a rilevare la “pericolosità sociale” del movimento. Negli ultimi giorni è tornata alla carica l’Ater Roma. Sollecitato dai condomini dello stabile, il direttore generale, Andrea Napoletano, l’8 giugno ha scritto alla prefetta di Roma, Gerarda Pantalone, chiedendole di avviare un “tavolo interistituzionale” per “ripristinare la legalità violata”. Il Comune di Roma ha già dato il suo assenso, ora si attende la risposta di Palazzo Valentini.
La “mensa per italiani”, Castellino, gli ultras e Diabolik – Con una promozione social piuttosto internazionale – birre da tutto il mondo e pure una serata a tema ‘halloween’ – lo Skull Pub ha un’attività simile in tutto e per tutto a un normale locale notturno. In origine, però, l’occupazione era tutt’altro che dai contorni “internazionali”: negli articoli di stampa che raccontavano l’occupazione, infatti, i locali di via Taranto venivano definiti come una “mensa per gli italiani” di Forza Nuova, con distribuzione di generi alimentari per connazionali in difficoltà economiche. Era il 2017: tre anni dopo la mensa è diventata un pub, birra e hamburger per tutti quelli che possono permetterseli. In passato nell’immobile è stato segnalato anche il leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, noto estremista di destra, già fedelissimo dell’ex sindaco Gianni Alemanno – fu capolista de Il Popolo di Roma alle elezioni 2008 – con diversi precedenti per aggressione e anche per droga. Durante una delle ultime detenzioni agli arresti domiciliari, fu sorpreso ad evadere con la scusa del dentista: i poliziotti lo hanno “pizzicato” proprio alla sede occupata nell’edificio dell’Ater.
Castellino è un noto ultrà romanista, ma in Forza Nuova convergono decine di affiliati al gruppo degli Irriducibili Lazio – la sede dista poche centinaia di metri – sciolto da poco, fondato e guidato da Fabrizio Piscitelli detto “Diabolik”, ucciso nel 2019 al parco degli Acquedotti. Secondo la dda di Roma, Diabolik gestiva un ampio traffico internazionale di droga, aveva stretti contatti con il clan camorristico Senese e nel 2017 fu il garante di una pax mafiosa proprio fra i napoletani e gli ‘zingari’ Casamonica e Spada. Tornando a Castellino, il forzanovista settimana scorsa era al Circo Massimo a capo della manifestazione dei ‘Ragazzi d’Italia’, degenerata nella rissa fra manifestanti e nell’assalto ai giornalisti.