L’Europa prova a mettersi alle spalle la pandemia. È il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, che annuncia che da lunedì 15 giugno “tutta la Francia diventa zona verde”. In un discorso televisivo alla nazione l’inquilino dell Eliseo ha confermato che “si potrà tornare ovunque al ristorante”, anche nella zona che era rimasta sotto sorveglianza, quella di Parigi. “Da domani gli asili, le scuole elementari e le medie si prepareranno ad accogliere tutti gli studenti in modo obbligatorio e dal 22 giugno secondo le normali regole di presenza” dice Macron che fa sapere anche che “da domani sarà possibile viaggiare nei Paesi europei, dal primo luglio fuori dall’Europa. Lo Stato ha retto”.

Lunedì 15, infatti, è il giorno della riapertura delle frontiere europee. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parla di un D-day. “Nelle ultime due settimane – racconta – siamo stati molto impegnati sul fronte dei flussi turistici”. In effetti alcuni stati inizialmente avevano chiuso agli ingressi italiani. Ma il nostro Paese, sostiene Di Maio, è stato trasparente, ha mostrato i dati epidemiologici, facendo cambiare loro idea. Nel continente, il quadro è abbastanza variegato. Non ci saranno più limitazioni per Germania, Francia, Belgio e Olanda, Repubblica Ceca e Grecia, che come noi punta sul turismo e riapre anche a Cina, Corea del Sud e Australia. L’Austria, dopo un iniziale tira e molla con Roma, apre da martedì le frontiere confinanti con l’Italia. Per la Spagna, invece, bisognerà aspettare ancora una settimana, fino al 21. Per la prossima settimana la Farnesina sta pianificando altre missioni, in Svizzera e in Turchia, perché “sbloccare i flussi turistici significa far arrivare turisti stranieri in Italia e dare un ulteriore supporto alla nostra economia, ai nostri artigiani e alle nostre famiglie durante la stagione estiva”.

La Spagna anticipa di dieci giorni la riapertura dei confini. La data annunciata dal premier, Pedro Sanchez, è quella del 21 giugno: da questo momento non sarà quindi più chiesto ai viaggiatori di mettersi in quarantena per due settimane all’arrivo. Situazione diversa invece per il vicino Portogallo che dovrà attendere ancora fino al 1° luglio. A celebrazione dell’evento, è prevista una cerimonia con il re spagnolo Felipe VI e il primo ministro portoghese, António Costa. Per quanto riguarda gli ingressi dai Paesi extra Ue, riprenderanno anch’essi dal 1° luglio tenendo conto della situazione epidemiologica. Sono 7.810.630 milioni i casi di coronavirus nel mondo, stando a quanto riporta la Johns Hopkins University e i Paesi più colpiti sono Stati Uniti con 2.075.840, il Brasile con 850.514 e la Russia con 528.267. Sul fronte della vittime è stata superata la soglia dei 430mila decessi: nel globo sono morte 430.694 persone a causa del coronavirus. In questo caso, a essere più colpiti sono gli Stati Uniti con 115.458 morti, il Brasile dove i decessi sono stati 42.720 e infine il Regno Unito con 41.747 vittime.

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