Un appello accorato al Parlamento e al governo per accogliere gli emendamenti dedicati al settore musicale, in discussione alla camera in questi giorni. Sono scesi in campo in massa produttori, consulenti musicali, manager, uffici stampa, tecnici, fonici, editori, musicisti, disc jockey e soprattutto tantissimi artisti come: Vasco Rossi, Jovanotti, Luca Carboni, Ermal Meta, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Fiorella Mannoia, Nek, Subsonica, Laura Pausini, Tiziano Ferro, Ornella Vanoni, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Samuele Bersani, Gianna Nannini, Piero Pelù, Diodato, Malika Ayane, The Kolors, Michele Bravi, Levante, Francesca Michielin, Anna Tatangelo e Irene Grandi.
Tutti hanno partecipato, in un momento molto delicato per il mondo della musica, fortemente danneggiato a causa del lockdown e della pandemia. Tiziano Ferro, Laura Pausini, Fiorella Mannoia e tanti altri, già lo scorso aprile, avevano fatto un appello al governo per avere risposte certe per chi lavora dietro le quinte nei concerti. Questi ultimi erano appesi ad un filo di incertezza, dal momento che non c’erano date e direttive certe per annullare gli show live. L’appello si ripropone oggi più che mai perché sono stati presentati otto emendamenti al decreto rilancio – su un totale di 8 mila – a supporto dei lavoratori della musica. Per questo sono stati lanciati sui social gli appelli con gli hashtag #SenzaMusica (in riferimento alla Festa della Musica del 21 giugno) e #IoLavoroConLaMusica.
“Nelle ultime settimane il governoha dimostrato in rare occasioni di prendere in considerazione il settore dello spettacolo, accogliendo alcune istanze avanzate e ponendo il cosiddetto decreto rilancio come soluzione per la ripartenza. – recita il comunicato congiunto dell’appello elaborato dal movimento La Musica Che Gira – Il settore culturale produce il 16% del Pil e si è visto durante questa emergenza restituire indietro poco più dell’1% delle risorse stanziate. Sappiamo essere state depositate alla Camera le proposte di emendamento necessarie a far sì che il decreto rilancio non sia di nuovo una legge discriminatoria, ma una reale occasione di ripartenza alle giuste condizioni perché non possiamo ripartire a tutti i costi”.
Quindi l’appello definitivo: “La Camera ha iniziato la discussione delle istanze di emendamento al Dl rilancio che saranno discusse e approvate durante i prossimi giorni. La nostra è una richiesta di mobilitazione a tutti i livelli per far sì che la Musica sia nella lista delle priorità del Governo. Non lasciateci #senzamusica”.
Questi sono gli otto emendamenti per un rilancio del settore e che quindi artisti e operatori del settore si auguro vengano accolti dal Parlamento. Zero tassazione sui contributi a fondo perduto da parte degli Enti Locali agli esercenti attività di impresa e di lavoro autonomo colpiti dall’emergenza. Credito d’imposta del 60% per i luoghi di spettacolo dal vivo sulle locazioni anche per i mesi di giugno, luglio agosto e settembre. Estensione delle indennità assistenziali previste a causa del Covid-19, a favore dei lavoratori iscritti al fondo pensione e dello spettacolo, anche agli intermittenti del settore spettacolo per i mesi di aprile e maggio. Estensione della Naspi (indennità mensile di disoccupazione) in tutti i giorni di non chiamata per gli intermittenti, alle condizioni di legge e avendone i requisiti, essendo da considerare disoccupati ai sensi della circolare INPS 41/2006. Prolungamento delle scadenze dei versamenti relativi ai redditi del lavoro dipendente, addizionali regionali e comunali, IVA, contributi previdenziali e assistenziali e i premi per le assicurazioni obbligatorie al 31 agosto 2020 per i soggetti che producono e distribuiscono e organizzano concerti, la scadenza attuale è il 30 giugno. Esenzione del pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico, fino al 31 ottobre 2020, per le manifestazioni culturali autorizzate. Sostegno pari a 40 milioni di euro destinato alle realtà Extra Fus (Fondo Unico Per Lo Spettacolo), proveniente dai 245 milioni di euro di fondi assegnati dal Decreto Rilancio al settore cultura. Cancellazione del progetto ‘Netflix della cultura‘ istituita su iniziativa del ministro Franceschini e conseguente riassegnazione dei 10 milioni di euro ad essa destinati, per compensare i mancati introiti degli spettacoli, che si terranno dall’entrata in vigore della legge sino al 31 dicembre 2020. Infine l’Art Bonus sia esteso anche alle realtà Extra Fus, sia costituite in forma di imprese che in forma di associazioni.