“Viste le scelte di carattere elettorale che si stanno facendo sarebbe bene uno sforzo, anche per tutelare la salute, che i seggi elettorali si tengano il più possibile, questa volta, o in luoghi separati nelle scuole, come le palestre, o in altri spazi pubblici”. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, chiede al governo e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese di evitare un’interruzione del nuovo anno scolastico dopo pochi giorni dal suo inizio per permettere l’allestimento dei seggi nelle aule per l’Election day, il giorno in cui dovrebbero tenersi il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, le elezioni regionali e le Comunali. Stessa richiesta arriva da Leu: “Può essere soluzione che può attenuare un disagio, riaprire le scuole e poi doverle richiudere”, ha detto nell’aula della Camera, durante le dichiarazioni di voto del decreto che sposterà in autunno la tornata elettorale, il capogruppo Federico Fornaro. La proposta ha trovato d’accordo anche la viceministra all’Istruzione Anna Ascani che ha invitato tutti a “fare uno sforzo” affinché “si trovi, ove possibile, una soluzione alternativa alle classi, così da non interrompere le lezioni”. Una “buona idea”, l’ha definita il premier Giuseppe Conte, perché, ha spiegato, “rischiamo di dover subito interrompere l’attività scolastica”.
L’idea del segretario dem e governatore del Lazio è quella di trovare un’alternativa per allestire i seggi, ad esempio in “grandi aree come le palestre” o, attraverso l’accordo con sindaci e prefetture, “in altri luoghi pubblici che non siano le scuole per evitare di interrompere il ciclo scolastico all’apertura dell’anno scolastico”, oltretutto dopo la chiusura degli istituti a marzo con il lockdown per contenere i contagi di coronavirus che ha portato gli studenti a terminare le lezioni in presenza con tre mesi di anticipo.
Tra l’inizio del nuovo anno scolastico e il giorno delle elezioni, che dovrebbero tenersi il 20 settembre, rischiano di passare appena 10 giorni. Anche in caso di slittamento della riapertura al 23 settembre, cioè dopo l’Election day, è praticamente certo lo stop per il turno dei ballottaggi. L’appello del segretario dem arriva nel giorno in cui la Camera, nel tardo pomeriggio, voterà il decreto che sposta in autunno tutte le competizioni elettorali slittate in primavera a causa delle restrizioni per contenere la diffusione della pandemia. Il decreto passerà poi all’esame del Senato, che dovrà votarlo entro il 19 giugno.
Trovare “luoghi alternativi per i seggi può essere soluzione che può attenuare un disagio, riaprire le scuole e poi doverle richiudere” per il voto, ha sostenuto in Aula durante le dichiarazioni di voto il capogruppo di Leu, Federico Fornaro, ricordando che “tutte le date, anche primo agosto, erano impraticabili, per ragioni che credo sia inutile ricordare”. Il governo, ha proseguito, “ha fatto una scelta corretta” interpellando “il Comitato tecnico scientifico, che ha formulato un parere di buon senso”.
Sul tema, in giornata, era intervenuta anche l’opposizione. “Forza Italia ha presentato un ordine del giorno al Dl elezioni per trovare una soluzione logistica alternativa, di buon senso, per non pregiudicare l’avvio del nuovo anno scolastico, che già parte zoppo”, ha detto la deputata Federica Zanella. “Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha ribadito la difficoltà per i comuni di trovare spazi alternativi idonei, oltre alle difficoltà già evidenti che devono affrontare per un ordinato rientro nelle scuole. Sta a maggioranza e governo trovare una soluzione che risparmi agli studenti la farsa”, conclude.