“Erano le 15,30 circa hanno iniziato a scendere goccioloni e si capiva che stava per arrivare un acquazzone importante, forse anche la grandine, chiudere la cappotta della mia giallina, è così che la chiamo affettuosamente, è molto difficile. Si tratta di una manovra da fare a mano e servono due persone, in un attimo ho realizzato che non si sarebbe mai fatto in tempo. Non ho avuto scelta, sono salito e l’ho portata al riparo nel primo posto che mi è venuto in mente dove, peraltro, è rimasta una decina di minuti, poi l’ho subito tolta”. Così Carlo Mancuso racconta a Il Gazzettino quanto avvenuto domenica scorsa quando, per salvare la sua Porsche cabrio dal temporale in arrivo, ha deciso di parcheggiarla sotto i portici, in pieno centro a Padova. Un episodio che ha suscitato clamore e ironia sui social, dove è diventato presto virale uno scatto del suo parcheggio “creativo“.
Mancuso, imprenditore molto conosciuto in città, si è subito scusato ma ha tenuto a spiegare le ragioni del suo gesto: “Mi rendo conto di aver esagerato, io sono una persona che ha il massimo rispetto per i bambini e per i disabili e parcheggiando in quel modo, sotto un portico largo circa 5 metri ho calcolato che ne rimanevano oltre 2 perché chiunque potesse passare agevolmente -ha detto ancora a Il Gazzettino – non sento di meritare tante critiche e anche offese gratuite che ho ricevuto per quel parcheggio di pochi minuti e nemmeno di suscitare tanto clamore”.
“Non sono ricco, non compro una Porsche al giorno, la mia giallina l’ho acquistata nel 1994 e la tengo come una reliquia – ha concluso Mancuso – non sono un delinquente ho solo messo d’istinto la mia auto al riparo dove non potesse essere danneggiata dal temporale. Mi spiace davvero ma non l’ho fatto per altri motivi e quel gesto non fa parte del mio modo di essere, non avevo scelta. E chiedo ancora scusa a quanti si sono sentiti offesi in qualche modo”.