Il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera, la Figc ha esultato e la Serie A è pronta a tornare in campo. Ma Vincenzo Spadafora avvisa che sulla quarantena esiste ancora un punto politico da risolvere. Perché la modifica approvata dal Cts che prevede ora il periodo di isolamento solo per il calciatore contagiato e non per l’intero gruppo squadra, che dovrà solo sottoporsi al test prima di tornare in campo, ad avviso del ministro dello Sport per avere validità necessita di un emendamento al decreto che ora è al vaglio del Parlamento o in un prossimo provvedimento. Un passaggio sul quale, ha spiegato in tarda serata, concorda anche il ministro della Salute Roberto Speranza.

Insomma: “Non credo ci siano i tempi per essere efficaci dal 20, cercheremo di fare il prima possibile”. Tra 72 ore però ricominciano i campionati e cosa accadrà – è il caso ad esempio del Venezia, in Serie B – qualora ci fosse un contagiato? Si gioca o no? Un problema di non poco conto che ha portato l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, a tuonare: “Non c’è nessun Paese al mondo così severo”. L’ultimo round di una partita che va avanti da settimane arriva quindi a poche ore dal nuovo ‘fischio d’inizio’ dei campionati.

“È stato prima presentato un protocollo dalla Figc che è stato validato dal Cts e sulla base di quel protocollo si è detto che si può ricominciare il 20 giugno”, ha spiegato Spadafora a Porta a Porta. “Poi visto che la situazione sanitaria in generale è andata a migliorare – ha proseguito – la Figc ha proposto un supplemento di modifica (la quarantena solo per il contagiato, ndr) al protocollo che poco fa il Cts ha detto che dal punto di vista scientifico possiamo essere d’accordo”. Per quindi sottolineare: “Ma bisogna cambiare la norma dei 14 giorni che è contenuta in un decreto legge, quindi o si fa un emendamento al decreto legge che ora è in Parlamento o in un prossimo decreto legge, bisogna cambiare”.

Insomma, la “quarantena soft” non è in discussione ma il problema sembra che per essere applicabile potrebbe aver bisogno prima di un passaggio formale. “In entrambi i casi non credo ci siano i tempi per essere efficaci dal 20, cercheremo di fare il prima possibile, ora io ne parlerò con il presidente del Consiglio e con il ministro Speranza ma sicuramente abbiamo bisogno di un provvedimento che vada a modificare un decreto. Probabilmente come tempi sarà più facile agganciarci ad un nuovo dl”, ha aggiunto Spadafora.

Immediata è arrivata la presa di posizione della Lega Serie A: “Mi auguro che ci siano delle precisazioni che chiarifichino questa risposta. Partirei dall’analisi dei testi, mi sembra che la notizia di oggi fosse invece una modifica del protocollo Cts – ha detto l’ad De Siervo – Se fosse vero quanto riportato non esiste nessun Paese al mondo che ha una previsione così stretta sulla quarantena”.

Una previsione così stretta, prosegue De Siervo, “rischia di penalizzare le squadre italiane nelle Coppe europee: se ci fosse un positivo, e può sempre avvenire le nostre quattro candidate vedrebbero interrotta la loro preparazione. Mi auguro che questo tema possa essere superato e sarebbe giusto che lo sforzo di tutto un sistema fosse premiato”. “Non regole diverse – conclude – ma stesse regole per tutti: il calcio in Italia è svantaggiato rispetto a tutti gli altri Paesi”. Intanto De Siervo ha confermato che i recuperi Verona-Cagliari e Atalanta-Sassuolo, in programma il 20 e 21 giugno, saranno trasmessi in chiaro da Tv8.

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