Dopo 33 anni di prigione passati in un penitenziario della Florida è di nuovo libero Carlos Lehder, ex narcotrafficante ai vertici del cartello di Medellin e tra gli uomini più vicino al Patron della cocaina, Pablo Escobar. Ormai 70enne e con un’iniziale condanna a 135 anni di reclusione, l’ex boss del traffico internazionale di droga ha potuto usufruire di uno sconto di pena per aver collaborato con la giustizia testimoniando contro l’ex leader militare di Panama, Manuel Noriega. Così, è volato in Germania, a Berlino, dove continuerà la sua vita sfruttando il cognome e la cittadinanza tedesca ottenuta grazie alle origini del padre.
Prima di diventare uno dei nomi di vertice del traffico della cocaina degli Anni 80, Lehder, noto ammiratore di John Lennon e di Adolf Hitler, iniziò la sua carriera criminale come ricettatore di auto rubate e, successivamente, come trafficante di marijuana.
Solo dopo, grazie ai maggiori guadagni prospettati dalla polvere bianca, passò al traffico di cocaina. Il suo nome è diventato celebre anche grazie al film Blow: è lui il Diego Delgado che, compagno di cella di George Jung (Johnny Depp), inizia Boston George al traffico di cocaina, sfruttando però le sue conoscenze nel campo del trasporto e del riciclaggio del denaro sporco, prima di tradirlo rubandogli il contatto negli Stati Uniti.
Una linea di collegamento, quella sfruttata da Lehder attraverso il trasporto aereo tra la Colombia e gli States, che gli permise di entrare in contatto con Escobar, leader nella produzione di cocaina colombiana.
La sua stella crebbe a tal punto che Lehder si insediò nell’isola Norman’s Cay, alle Bahamas, e, di fatto, la colonizzò illegalmente trasformandola nel principale punto di transito e smistamento della cocaina di tutti i Caraibi, con tanto di pista di atterraggio.
Quando a metà degli Anni 80 si assistette al declino del cartello di Medellin, con numerosi boss del traffico che si rifugiarono a Panama, sotto la protezione di Noriega, anche Lehder fu costretto a fuggire. Prima in Nicaragua, dove ottenne l’appoggio dei leader sandinisti, e successivamente nelle foreste colombiane, arruolandosi con le Farc. Nel 1987, però, non poté sfuggire alla cattura e all’estradizione negli Stati Uniti, dove fu processato e condannato.
Il suo avvocato, Oscar Arroyave, ha fatto sapere che l’ex narcotrafficante non ha interesse a tornare in Colombia e che le autorità tedesche gli hanno fornito assistenza per consentirgli di reinsediarsi nella sua patria adottiva.