“Io sono assolutamente favorevole a qualsiasi tipo di indagine. Qua c’è una notizia di reato, quindi credo che sia stata già aperta”. Così, a “Otto e mezzo” (La7), il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta la vicenda dei presunti finanziamenti del governo venezuelano al M5s nel 2010. E aggiunge: “Personalmente, avendo conosciuto Gianroberto Casaleggio, non me lo vedo con le valigette di soldi. Sarebbe degno di una perizia psichiatrica post mortem, se avesse preso quei soldi sei mesi dopo la nascita del M5s”.

Travaglio commenta le parole di Matteo Renzi sul caso e spiega: “All’epoca i 5 Stelle non era ancora in Parlamento. Tre anni dopo hanno rinunciato a 50 milioni legali di finanziamento pubblico che non hanno preso. In questi anni hanno restituito 106 milioni dai loro stipendi. Se avessero preso 3 milioni e mezzo illegali, sarebbero, oltre che dei criminali, anche dei fessi. Trovo, però, curioso che ci si debba vergognare di sostenere un governo legittimo, come quello di Maduro e prima come quello di Chàvez, mentre quelli che hanno sostenuto un golpista come Guaidó, fotografato in compagnia di narcos, che ha dichiarato il golpe con l’appoggio degli americani, sia i buoni”.

Il direttore del Fatto, contestato dalla giornalista Claudia Fusani, replica: “Non sto dicendo che Maduro o Chavez hanno governato bene. Sto parlando di governi legittimi e di golpisti. Se tutti quelli che governano male andassero buttati giù con un colpo di Stato appoggiato dagli Usa, saremmo ancora ai tempi di Pinochet. E in ogni caso ricordo che Chavez fu ricevuto da Giorgio Napolitano ai tempi del governo Letta. Quelli, fino a prova contraria, sono governi legittimi. E c’è un golpista di cui l’Occidente si è innamorato e che ormai è scomparso dalle scene. Probabilmente sono gli ambienti intorno a lui che hanno diffuso quel dossier. Comunque, si indaghi assolutamente. Io sono favorevolissimo”.

AGGIORNAMENTO – Precisiamo che l’inchiesta penale avviata dalla Procura di Milano sui presunti fondi venezuelani arrivati al Movimento 5 stelle e scaturita dall’articolo pubblicato dal quotidiano spagnolo Abc il 15 giugno 2020, è stata poi archiviata. Inoltre, la società editrice del quotidiano ed il giornalista autore di quell’articolo sono stati condannati a risarcire il figlio di Gianroberto, Davide Casaleggio, che aveva intentato una causa per diffamazione nei loro confronti. Nella sentenza della Corte d’Appello di Milano, in particolare, si legge che l’articolo si basava su un “documento”, di presunti servizi segreti venezuelani, “poi risultato falso”.

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