Il periodo nero dell’auto prosegue. Come reso noto dall’Acea (l’associazione continentale dei costruttori), a maggio il mercato europeo ha fatto registrare una contrazione del 52,3%, passando dalle 1.217.259 di vetture immatricolate nel maggio 2019 alle 581.161 del mese scorso, nonostante nel vecchio continente le restrizioni alla mobilità e alla circolazione causa lockdown da Covid 19 siano state allentate. Un dato che porta il consuntivo dei primi cinque mesi dell’anno, che contiene il trimestre con il declino più consistente della storia, ad un secco -41,5%.
La contrazione riguarda, chi più chi meno, i mercati di tutti i 27 paesi presi in considerazione. Trai principali, quello più colpito è stata la Spagna, che ha avuto un calo delle immatricolazioni del 72,7%, seguita da Francia (-50,3%), Italia (-49,6%) e Germania (-49,5%). Sempre riferendoci al periodo tra gennaio e maggio, la Spagna ha perso il 54,2%, l’Italia il 50,4%, la Francia il 48,5%. Mentre la Germania è riuscita a limitare i danni ad un -35%.
In questo contesto Fca in Europa perde più del mercato sia a livello mensile, con il -56,6% di maggio, che nel cumulato relativo ai primi cinque mesi del 2020, con un -49,9%.
A parlare di “dati catastrofici” è il Centro Studi Promotor, che ricorda come non sia pensabile “un rapido recupero spontaneo perché la ripresa delle attività economiche dopo la quarantena è lenta, l’economia è stata colpita pesantemente, la capacità di spesa dei privati e delle aziende ha subito forti contrazioni, interi comparti della domanda di auto sono in profonda crisi, come, ad esempio, quello del noleggio a breve termine”.
Il responsabile del CSP, Gian Primo Quagliano, spiega inoltre che “ovunque in Europa si studiano e si adottano misure per il rilancio della domanda di auto che puntano su incentivi all’acquisto e cominciano a cadere le pregiudiziali ideologiche contro gli incentivi alle auto con alimentazioni tradizionali, che in tutti i paesi costituiscono la quasi totalità della domanda. In Italia i provvedimenti finora adottati, e in particolare il Decreto Rilancio, non prevedono incentivi per le auto Euro 6. Un emendamento presentato dall’onorevole Gianluca Benamati contempla incentivi alla rottamazione anche per vetture Euro 6 virtuose in termini di emissioni. La sorte del mercato italiano dell’auto nel prossimo futuro pare legata a questo emendamento e all’entità dei fondi destinati a finanziarlo”.