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Scialpi: “Ho finalmente preso la decisione di ritirarmi dalla musica alla fine del 2020. Sono un caso umano…”

L'ultima partecipazione televisiva al 2019 con un'ospitata a “Ora o mai più”, definito da lui stesso "una schifezza di programma". Ora dice: “Ho deciso di smettere: così non riesco ad andare avanti. Negli ultimi tempi ho dovuto affrontare la fine di un matrimonio e anche gravi problemi di salute: dal 2015 vivo con un pacemaker, per problemi cardiaci. Insomma, sono un caso umano”

Brutte notizie per il mondo della musica. Giovanni Scialpi, che dal 2012 ha scelto il nome d’arte Shalpy, ha deciso di ritirarsi dalle scene. L’annuncio è arrivato attraverso i social del cantante 58enne: “Dopo un periodo di grande travaglio dovuto a numerose cause ho finalmente preso la decisione di ritirarmi dalla musica alla fine del 2020”.

Icona degli Anni Ottanta grazie a brani cult come “Rocking Rolling”, “Pregherei” (con cui vinse il “Festivalbar” nel 1988) e “Cigarettes and Coffee” (interpretata anche da Mina), oggi quella popolarità è un lontano ricordo. L’ultimo album, “È la musica”, risale al 2015. L’ultima partecipazione televisiva al 2019 con un’ospitata a “Ora o mai più”, definito da lui stesso “una schifezza di programma“. Ora dice: “Ho deciso di smettere: così non riesco ad andare avanti. Negli ultimi tempi ho dovuto affrontare la fine di un matrimonio e anche gravi problemi di salute: dal 2015 vivo con un pacemaker, per problemi cardiaci. Insomma, sono un caso umano”, ha raccontato a Mattia Marzi sulle pagine de Il Messaggero, dove il cantante ha deciso di tirare una stoccata ai colleghi blasonati. “Non ho voluto fare proclami come fanno le varie Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Tiziano Ferro. Che c’entrano loro? Gentaccia. Non si fanno sfuggire un’occasione per poter mostrare il proprio ego. Il fatto è che in Italia se non hai le giuste conoscenze, sei fuori dai giochi. Come me. Se non fai parte del giro giusto, non hai accesso a canali come il ‘Festival di Sanremo’, ‘Amici’, programmi tv di successo, prime serate. Devi produrti da solo, organizzare concerti in piazza. E non guadagni una lira”.

Non nasconde delusione e rabbia, Scialpi in arte Shalpy. “Il problema? È nel sistema. Dovrebbe esserci più meritocrazia, più trasparenza. Le selezioni di Sanremo, ad esempio: perché non vengono affidate a una giuria popolare? In altri paesi, come gli Stati Uniti, le cose non funzionano così: lo so perché da trentacinque anni faccio avanti e indietro, gli ultimi tre mesi li ho passati lì, in piena pandemia”. Per salutare il pubblico, pubblicherà una nuova canzone entro la fine dell’anno. “E sarà davvero l’ultima”, promette.