Più paletti per contrastare la concorrenza sleale delle aziende straniere che operano nell’Unione europea grazie alle sovvenzioni dei loro governi, sfuggendo alle rigide regole europee sugli aiuti di Stato. La commissaria europea Margrethe Vestager ha presentato l’atteso libro bianco che punta in particolare ad affrontare il problema delle acquisizioni e della vittoria di appalti europei da parte di gruppi cinesi sovvenzionati dal governo di Pechino. L’intervento è stato sollecitato da Francia, Germania, Italia e Polonia.
La Commissione spiega che “c’è un numero crescente di casi in cui i sussidi stranieri sembrano aver facilitato l’acquisizione di società europee o distorto decisioni di investimento, operazioni di mercato, politiche dei prezzi, oppure distorto gare d’appalto a detrimento delle aziende non sussidiate“.
Bruxelles descrive le possibili azioni in un libro bianco che sarà sottoposto ai governi Ue per avviare la discussione. Tre le opzioni. La prima serve ad individuare gli effetti distorsivi dei sussidi stranieri, istituendo uno strumento generale di controllo del mercato. Potrebbe essere un’autorità nazionale o la Commissione, che agisce su segnalazione. Qualora venisse stabilita l’esistenza di un sussidio estero, l’autorità imporrebbe rimedi.
La seconda opzione ha lo scopo di affrontare in modo specifico distorsioni causate da sovvenzioni estere che facilitano l’acquisizione di società dell’Ue. Le società che beneficiano del sostegno finanziario di un governo non Ue dovrebbero quindi notificare l’operazione all’autorità di vigilanza. La Commissione si propone di ricoprire questo ruolo, che punta ad individuare quei casi in cui il sostegno distorce la transazione, e a porvi rimedio. La terza opzione punta a proteggere gli appalti pubblici: gli offerenti che beneficiano di aiuti extra Ue devono notificarlo all’autorità di supervisione, che può anche escluderli dalla gara.