Caro ministro Peppe Provenzano,

al Mezzogiorno, di cui lei si occupa per conto del governo, servono soprattutto due cose fondamentali (oltre al potenziamento delle infrastrutture): un piano straordinario di pulizia del territorio e un grande piano di percorsi ciclabili e pedonali.

Purtroppo la questione meridionale, che era addirittura oggetto di studio scolastico fino agli anni Settanta, ha ceduto il posto alla fine del secolo scorso alla questione settentrionale (leggi Lega), e di fatto è scomparsa o quasi dall’agenda politica. Gli Stati generali forse possono essere un primo passo affinché finalmente si riparli degli interventi necessari per ridare al Sud una speranza e una prospettiva di sviluppo.

Al di là delle demagogiche ipotesi sul ponte sullo Stretto o altre simili amenità, sarebbe il caso di mettere in cantiere programmi meno altisonanti di quelli che a volte si sentono, a favore invece di opere mediaticamente più dimesse e meno roboanti ma essenziali per garantire uno sviluppo civile. Le strade e i collegamenti certo servono, come servono i porti da potenziare come quello di Gioia Tauro. Ma servono anche una serie di interventi che restituiscano vivibilità ad un territorio spesso soffocato dal disordine urbano ed ambientale.

In particolare mi sento di raccomandarle di pensare ad un piano straordinario di pulizia delle tante strade provinciali e statali abbandonate a se stesse, coronate sovente ai loro lati da rifiuti di ogni genere. La strada, ad esempio, che collega Pizzo Calabro con Tropea, una strada a mezza costa di straordinaria bellezza che unisce due ‘perle’ del litorale tirrenico, solo se fosse valorizzata (e certo non la sola della Calabria, tanto per citare una delle regioni più arretrate e povere del paese), presenta in alcuni punti uno spettacolo desolante e indecoroso per via della spazzatura abbandonata dai soliti incivili (e che nessuno raccoglie) e per il verde accanto disseminato di rifiuti accumulatisi per anni nell’incuria generale.

Un percorso tra l’altro, quello tra Pizzo e Tropea, che d’estate si riempie di turisti provenienti da tutta Europa che sono così esposti, con effetti facilmente immaginabili, a questo degrado. Un grande piano straordinario di bonifica e pulizia del territorio non costerebbe molto, tra l’altro, e restituirebbe a molte contrade meridionali un segno spesso perduto di civiltà e di bellezza.

Allora perché, con un impulso formidabile di lavori pubblici, non creare lungo le strade statali e provinciali le condizioni per ampliare e moltiplicare percorsi ciclabili e pedonali? L’impatto ambientale, turistico ed energetico sarebbe straordinariamente positivo.

Caro Ministro, so che ha molto a cui pensare in queste settimane, ma anche di queste cose sarà fatta la rinascita del Mezzogiorno e con esso dell’intero paese.

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