Manlio Cerroni è stato di nuovo assolto. E ora il suo impianto per il trattamento dei rifiuti di Guidonia potrebbe addirittura tornare utile alla città di Roma, per contenere l’emergenza e “sostituire” il tmb Salario della municipalizzata Ama, distrutto in un incendio doloso un anno e mezzo fa. Ammesso, ovviamente, che la Regione Lazio rispetti l’accordo con il Campidoglio ed elimini la clausola di autosufficienza del comune capitolino, permettendo il conferimento dei rifiuti in provincia.
La sentenza di Tivoli: nessuna violazione del vincolo paesaggistico – Gli avvocati del 94enne imprenditore, conosciuto come il “re della monnezza” romana e patron dell’ex discarica di Malagrotta, hanno ottenuto il rigetto da parte del Tribunale di Tivoli delle accuse formulate nei confronti delle società del consorzio Colari. Si tratta del secondo successo giudiziario per il “Supremo”, dopo l’assoluzione del 7 maggio 2019 dalle accuse di “associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti”, avviate nel 2014 dal pm Alberto Galanti della Procura di Roma. Accuse che erano costate l’interdittiva antimafia – ancora in essere – agli impianti di trattamento di Malagrotta.
Secondo la tesi dei pm, Ambiente Guidonia srl aveva realizzato e installato l’impianto in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, al centro del Parco Archeologico e Naturalistico dell’Inviolata, a 30 km da Roma. In realtà, già nel 2018 il ministero dei Beni Culturali si pronunciò sull’assenza di vincoli nell’area. Con la sentenza del 15 giugno emessa dal giudice Giovanni Petroni, è arrivato anche il dissequestro del tmb, provvedimento che durava dal 7 aprile 2016. Ciò vuol dire che l’impianto, nuovo di zecca e mai utilizzato, è già nelle disponibilità del Colari, i cui tecnici possono già avviare i lavori per il ripristino dopo il lungo periodo di stop e la “messa in moto”.
Il possibile utilizzo del tmb Guidonia e il dibattito in Regione – Cosa succede ora? Dall’11 dicembre 2018 – data del rogo che ha distrutto il tmb Ama di via Salaria – una volta raccolti, i rifiuti di Roma vengono trattati quasi esclusivamente dai privati. E quasi esclusivamente dalla “galassia Cerroni”. Delle 3mila tonnellate giornaliere prodotte in città, solo 700 finiscono nell’impianto della municipalizzata a Rocca Cencia. Altre 1.200 tonnellate vengono trattate dai due tmb di Malagrotta, di proprietà di E.Giovi (gruppo Colari), 300 tonnellate vengono “sminuzzate” nel tritovagliatore affittato da Cerroni all’imprenditore Porcarelli, mentre le restanti 800 tonnellate finiscono in giro negli impianti di tutto il Lazio e di altre regioni. Secondo i tecnici del consorzio Colari, il tmb di Guidonia appena dissequestrato sarebbe in grado di trattare ogni giorno almeno 700 tonnellate di rifiuti e in più rilavorare quelle già confluite nel tritovagliatore di Porcarelli, chiudendo dunque il ciclo dei rifiuti all’interno della provincia capitolina.
“In questo momento non abbiamo alcuna intenzione di utilizzare il tmb di Guidonia”, dichiara a ilfattoquotidiano.it il presidente di Ama Spa, Stefano Zaghis, anche perché “non sappiamo che fine faranno le interdittive antimafia alle società dell’avvocato Cerroni”. In realtà, proprio il Colari da mesi ha chiesto la revoca dell’interdittiva, proprio in virtù delle assoluzione di oltre un anno fa, ma il provvedimento della Prefettura di Roma non è stato ritirato. Bisognerà capire anche cosa succederà in Regione Lazio, dove il nuovo piano rifiuti di Nicola Zingaretti è pronto ad arrivare in consiglio. Così com’è, il piano prevede l’introduzione del cosiddetto “sub-ambito” di Roma, che obbligherebbe il Campidoglio a trattare i rifiuti all’interno dei confini capitolini.
Avviata la conferenza dei servizi su Monte Carnevale – L’assessore regionale all’Ambiente, Massimiliano Valeriani, si era però impegnato a far rimuovere la “clausola” in cambio dell’indicazione – avvenuta il 31 dicembre scorso – di un sito per la nuova discarica di Roma, individuato in località Monte Carnevale (a 500 metri dall’ex impianto di Malagrotta). Questione che ha dato vita a fazioni politicamente trasversali in consiglio, fra esponenti “di Roma città” e altri “della provincia”. La conferenza dei servizi per la nuova discarica di Monte Carnevale – di proprietà dell’imprenditore Valter Lozza – è iniziata da pochi giorni in Regione Lazio, con il primo parere negativo dei tecnici capitolini. La conclusione dell’inter è prevista subito dopo l’estate. È un fatto che con il tmb di Cerroni riattivato e la discarica di Lozza funzionante entro l’anno, la sindaca Virginia Raggi arriverebbe alle elezioni del giugno 2021 con l’emergenza rifiuti sostanzialmente risolta. Anche se a quel punto il principio dei “rifiuti zero” sarebbe definitivamente messo da parte.