Un bambino è morto, mentre una donna e un altro minorenne sono rimasti feriti dopo essere stati colpiti dai proiettili sparati dalle guardie di frontiera turche lungo il confine con la Siria. A riportare la notizia è l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria specificando che il fatto è avvenuto nel distretto di Atimah, a ovest di Idlib, nella zona di confine nel nord-ovest siriano, area a forte influenza turca dopo le operazioni condotte negli ultimi anni dal presidente Recep Tayyip Erdoğan nei territori a maggioranza curda.
Secondo la ricostruzione, i tre, insieme ad altri civili di nazionalità siriana, stavano cercando di varcare illegalmente il confine ed entrare in Turchia per sfuggire al conflitto ancora in corso nella zona, ultima roccaforte di ribelli anti-Assad e milizie jihadiste assediate dai bombardamenti del regime, supportato dalla Russia. Avvicinatisi al confine, però, i soldati della mezzaluna hanno aperto il fuoco, atteggiamento non nuovo da parte dell’esercito turco lungo tutta la frontiera tra i due Paesi, in gran parte segnata dalla presenza di un muro di separazione invalicabile con torri di avvistamento, anche nel nord-est siriano. Non a caso, l’Osservatorio ha documentato, dal 2011 a oggi, l’uccisione di 450 civili siriani da parte delle guardie di frontiera turche, tra cui 79 minori e 44 donne.