Flussi di denaro, diretti anche all’estero, che hanno portato al prosciugamento delle casse societarie e al pignoramento di risorse aziendali. Il tutto mentre l’impianto rimaneva inattivo, con 400 operai lasciati a casa. È quanto hanno ricostruito le indagini della Guardia di Finanza di Torino sulla Ventures Srl, società che ha acquisito il ramo d’azienda della ex Embraco con la cessione del sito industriale di Riva di Chieri. Il procuratore aggiunto di Torino Marco Gianoglio ha depositato il 17 giugno istanza di fallimento della Ventures Srl ipotizzando il reato di bancarotta distrattiva. E oggi sono scattati perquisizioni e sequestri della guardia di finanza: le Fiamme gialle hanno messi i sigilli a conti correnti e titoli, oltre ad alcune auto di lusso acquistate dall’azienda. Le perquisizioni sono in corso tra Torino, Como e Monza nei confronti di 4 titolari di cariche societarie e di un consulente.

I 400 operai della Ventures erano a tornati a protestare solo pochi mesi fa chiedendo al governo di riconvertire la fabbrica per la produzione di materiale sanitario. Da ormai più di due anni aspettano invano i progetti di reindustrializzazione dei propri stabilimenti: loro stessi avevano denunciato il bluff dell’azienda, che li mandava in fabbrica a pulire mentre non erano ancora state installate le linee produttive promesse. A dicembre scorso la stessa sindaca di Torino, Chiara Appendino, dopo aver visitato il sito con i suoi occhi aveva dichiarato: “E’ sconcertante, non c’è nulla.

Il dossier Embraco è un’eredità di quando al ministero dello Sviluppo economico c’era Carlo Calenda. La rottura con la multinazionale che produce compressori per i frigoriferi della Whirlpool arrivò nel febbraio 2018. Allora la trattativa riguardava 497 licenziamenti, ma fu un fallimento. Nel luglio 2018 ci fu quindi la vendita a Ventures che dovrebbe produrre robot per la pulizia dei pannelli fotovoltaici. Da più di un anno si attende l’arrivo delle linee di produzione della nuova proprietà, ma la fabbrica è sempre rimasta vuota. I lavoratori negli ultimi mesi hanno denunciato anche il mancato pagamento degli stipendi e la cassa integrazione per gli operai che più si sono esposti nel corso delle proteste.

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