Il prossimo anno il marchio inglese sfornerà l'ultima vettura a combustibile fossile, dopo di che si dedicherà esclusivamente alla produzione di auto a zero emissioni
L’elettrico, come scelta strategica per la vita. E’ quanto fatto da Lotus, che come riporta AutoExpress avrebbe deciso di abbandonare per sempre la benzina, e puntare dritto sugli elettroni. Al punto che la nuova sportiva in uscita nel 2021 sarà l’ultima della sua storia, lunga 72 anni, ad essere spinta da un motore a combustibile fossile.
Una scelta voluta, nondimeno, anche dalla proprietà cinese. E’ dal 2017, infatti, che che il marchio inglese è stato acquistato dalla Geely, per volontà esplicità del vulcanico patron Li Shufu che aveva già acquisito Volvo e che poi è pure diventato il primo azionista di Daimler, con circa il 10% del capitale azionario. Uno shopping che, per ora, ha portato in dote i futuri modelli Smart, che verranno progettati e sviluppati in Germania ma costruiti in Cina.
Tornando a Lotus, si può dire che la strategia di puntare tutto sull’elettrificazione era ben chiara fin dal lancio della hypercar a batteria Evija (nella foto). Anche se non si tratta certo di un modello per tutti: è in tiratura limitata a 130 esemplari, ognuno dei quali costa qualcosa come 2,4 milioni di sterline (2.657.000 euro circa).
Le sportive a elettroni che verranno, pur rimanendo un prodotto premium e di nicchia, saranno certamente più abbordabili. Nel frattempo, Lotus sta vivendo il cambiamento più consistente della sua storia.