Che Twitter non ne faccia passare una al presidente americano Donald Trump non è una novità. Ma questa volta il social dell’uccellino non è l’unico ad aver censurato il tycoon: anche Facebook ha rimosso uno spot della campagna elettorale del presidente degli Stati Uniti perché conteneva simboli nazisti e di istigazione all’odio. Per la prima volta il social di Mark Zuckerberg è intervenuto. Dallo scontro delle scorse settimane tra Trump e Twitter, infatti, il Ceo di Facebook aveva preso le distanze, dichiarando anche che i social non debbano farsi “arbitro della verità di tutto ciò che la gente dice online”. Scelta che aveva anche scatenato una rivolta interna all’azienda e più di 600 dipendenti di Facebook avevano scioperato virtualmente contro Zuckerberg.

Questa volta, però, Facebook prende una posizione e rimuove un post del presidente con raffigurato un triangolo rosso rovesciato sovrastato da un messaggio: “Bande pericolose dell’estrema sinistra fanno scorribande nelle nostre strade provocando il caos assoluto. Stanno distruggendo la nostra città e suscitando disordini. È un’assoluta follia. È importante che ogni americano si unisca a noi.. tutto ciò deve finire ora”. Secondo il comitato che gestisce la campagna elettorale di Trump, il triangolo rosso fa riferimento ad Antifa, l’organizzazione che sostiene di battersi contro “il fascismo dell’estrema destra”, “come dimostrano le custodie dei telefoni e le etichette delle bottigliette d’acqua che abbiamo visto alle manifestazioni”. Ma il simbolo fu usato per la prima volta negli anni 30 dai nazisti per identificare i comunisti e poi per estensione per rappresentare tutti gli oppositori alla dittatura, come i socialdemocratici e i liberali.

“Abbiamo rimosso questo post e questi spot pubblicitari perché violavano le nostre regole contro l’odio organizzato”, ha sottolineato Andy Stone un portavoce di Facebook, riporta il Corriere della sera. “Il nostro codice proibisce l’uso di simboli di odio utilizzati per identificare i prigionieri politici, presentati senza un contesto di condanna o di discussione sul loro significato”, ha aggiunto.

Meno discutibile invece la nuova censura di Twitter. Nonostante il social sia il più utilizzato da Trump, l’amministratore Jack Dorsey non molla la presa e continua a mantenere una posizione rigida nei confronti del presidente americano. “Contenuto multimediale manipolato”, è quanto si legge sotto un video postato da Trump in cui si vede un bimbo bianco inseguirne uno afroamericano, con la scritta “bimbo terrorizzato fugge da bimbo razzista”. Il video pubblicato dal tycoon sarebbe infatti una “versione manipolata’ di un video molto popolare sui social diventato virale fin dal 2019: nel video originale infatti i due bimbi corrono l’uno verso l’altro e si abbracciano.

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