L’ultimo “scudetto d’estate” non compare nell’albo d’oro ufficiale della serie A. È il luglio 1944. Manca meno di un anno alla fine della Seconda guerra mondiale e l’Italia sta vivendo il suo momento più duro. Nella penisola non si combatte solo tra Alleati e tedeschi, ma anche una guerra civile tra partigiani e repubblichini. Eppure, in mezzo alla distruzione e alla sofferenza, un angolo di calcio resiste. È l’Arena Civica di Milano. Qui, dal 9 al 20 luglio, si tiene il triangolare finale del campionato dell’Alta Italia tra Venezia, Torino (già con in rosa diversi giocatori che lo renderanno Grande pochi anni dopo) e, a sorpresa, i Vigili del Fuoco di La Spezia. La squadra ligure si è formata dopo l’arresto del presidente spezzino da parte dei nazisti e conseguente dissoluzione del club. Semorile, l’unico dirigente rimasto, e il comandante dei pompieri locali Gandino riescono però a costituire una squadra. Dopo aver vinto il proprio girone i Vigili del fuoco devono adattare un’autobotte (con il rischio di essere colpiti da un bombardamento) per arrivare a Milano. Il 9 luglio pareggiano uno a uno contro il Venezia. Il 16 invece compiono l’impresa. Battono due a uno il Torino di Valentino Mazzola, allenato da Vittorio Pozzo. La vittoria dei granata sul Venezia per cinque a due risulta ininfluente. I Vigili del Fuoco di La Spezia festeggiano il titolo. Lo scudetto non verrà mai riconosciuto ma nel 2002 la Figc ha deciso di assegnare allo Spezia uno scudetto onorario.

Twitter: @giacomocorsetti

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