La protesta davanti al Duomo: vestiti di nero, mascherina sul volto e ben distanziati, gli artisti sono rimasti in silenzio per sensibilizzare il governo e l'opinione pubblica sulle difficoltà del settore
C’è la cantante indie Levante, c’è il vincitore del Festival di Sanremo Diodato e c’è anche il frontman del gruppo Lo Stato Sociale Lodo Guenzi. Non sono su un palco e non sono insieme per cantare: anzi, mascherine sul volto e ben distanziati, cantanti e artisti si sono dati appuntamento in piazza Duomo, a Milano, per un flash mob di protesta. Obiettivo? Sensibilizzare il governo e la popolazione sulle condizioni dei lavoratori della musica e dello spettacolo.
Quello degli eventi dal vivo – dai concerti ai festival, dai tour dei cantanti all’opera lirica – è uno dei settori colpiti più duramente dall’emergenza coronavirus: con i teatri chiusi e l’impossibilità di riempire i palazzetti molti musicisti, orchestrali tecnici, scenografi e truccatori sono rimasti a casa, senza lavoro. Ma anche la musica deve essere tutelata come le altre professioni: da qui lo slogan della protesta, “#iolavoroconlamusica“. Dai social, alla piazza: di fronte al Duomo si sono riuniti cantanti del calibro di Manuel Agnelli, Levante, Diodato, Lodo Guenzi, Cosmo, Ghemon e musicisti come Saturnino. Gli artisti hanno deciso di vestirsi di nero, a lutto, e di rimanere in silenzio per alcuni minuti.