Al termine del nuovo vertice al Viminale per la revisione dei decreti Sicurezza del governo Conte 1, la maggioranza si è data appuntamento al 30 giugno per un altro confronto. Chi frena è il Movimento 5 stelle: “Abbiamo fatto notare alla ministra e agli alleati che in Parlamento”, si legge in una nota firmata dai grillini Giuseppe Brescia e Vittoria Baldini, “che ci sono già diversi decreti legge in conversione. Altri ne sono stati annunciati. Spirito di concretezza e collaborazione istituzionale impongono una riflessione sul rinvio dell’approvazione di questa misura (la revisione dei decreti Salvini, ndr) a settembre“.
Ma non solo, i due deputati M5s scrivono ancora: “Sull’immigrazione serve un approccio pragmatico e postideologico, come nel dna del Movimento 5 stelle. La revisione dei decreti sicurezza non dovrà essere un’operazione di cancellazione del passato, ma dovrà essere utile per costruire un sistema migliore per il futuro, per governare un fenomeno che rimane globale e su cui serve una forte risposta europea”. Durante l’incontro, hanno aggiunto, “registriamo una positiva volontà di dialogo da parte del ministro, sicuramente mancata al suo predecessore, e dei rappresentanti delle altre forze di maggioranza. I rilievi del Quirinale rappresentano il punto di partenza di un percorso di revisione comunque circoscritto e mirato, da fare in maniera condivisa, senza propaganda e con obiettivi concreti: protezione per chi ne ha davvero bisogno e seria lotta a trafficanti di esseri umani”.
L’orientamento dei 5 stelle, raccontano fonti interne del Movimento, sarebbe quella di rinviare a dopo l’estate. Mentre i partner di maggioranza -pur non giudicando pretestuose le “motivazioni tecniche” dei pentastellati- spingono per tempi più stretti. Magari incardinare il provvedimento in un ramo del Parlamento prima della pausa estiva. In particolare Italia viva vorrebbe accelerare e anche il Pd, comunque, resta per l’approvazione “il prima possibile”. Al di là della valutazione sui tempi, quella di oggi al Viminale è stata una riunione in cui si è entrati nel merito del provvedimento elaborato dalla ministra Lamorgese. “Ed il fatto che ci fosse Brescia per i 5 Stelle, è stato un segnale distensivo per noi…”, ha detto all’adnkronos una fonte presente all’incontro. Pd, Iv e Leu hanno consegnato le loro osservazioni sul testo Lamorgese. M5s lo ha fatto a voce e farà poi pervenire un testo scritto. La prossima settimana, forse martedì, ci sarà un nuovo incontro su un testo che raccolga le osservazioni dei partiti di maggioranza e, riferisce una fonte presente all’incontro, “potremmo avere un testo condiviso, pronto entro 15 giorni”.
“E’ stata una riunione molto positiva”, ha dichiarato il dem Carmelo Miceli. “Si è fatto un grande passo avanti e il fatto che si sia entrati nel merito delle questioni, ne è la dimostrazione. Il testo offerto dalla maggioranza dal ministro Lamorgese è un buon testo che va oltre i rilievi del Colle e che dà il senso di un vero cambiamento. Siamo a un centimetro dal ridare un volto umano a questo Paese e proprio per questo chiediamo a tutti di fare uno sforzo per andare avanti e farlo il prima possibile”. Più stringente sui tempi è Italia Viva: “La nostra richiesta al tavolo sulle modifiche del dl sicurezza è chiara nei contenuti e nel metodo: abbiamo specificato alla ministra Lamorgese che vogliamo il nuovo testo all’ordine del giorno del primo Cdm utile. Basta perdere tempo”, ha commentato Faraone. Per Leu erano presenti all’incontro i capigruppo Federico Fornaro e Loredana De Petris: “E’ importante per noi che il lavoro di revisione stia andando oltre le pur importanti questioni poste dal Presidente Mattarella all’atto della controfirma dei decreti Salvini. Confidiamo che si possa arrivare nei tempi più rapidi possibili a un testo condiviso dalle forze di maggioranza, da sottoporre alla valutazione finale del Consiglio dei Ministri”.