“Siamo come fantasmi”. Giulia è una degli oltre 1500 specializzandi in Medicina che hanno lavorato negli ospedali lombardi. Hanno lavorato fianco a fianco con i medici e gli infermieri strutturati, ma sono stati esclusi dal riconoscimento economico previsto per tutti gli altri lavoratori della salute. Per questo motivo oggi è scesa in piazza di fronte al palazzo della Regione Lombardia insieme a centinaia di suoi colleghi. “Non siamo qui solo per il bonus – spiega un altro specializzando – escluderci è una scelta politica, non considerano il nostro lavoro al pari di quello degli altri, ma abbiamo lavorato in prima linea e ci siamo ammalati”. Durante la pandemia non si sono risparmiati e adesso chiedono più diritti: “Noi non siamo medici di serie B – spiega Giancarlo – per il nostro contratto siamo contemporaneamente professionisti e studenti, ma non può essere una scusa per sfruttarci. Ci chiedevano di pagare le tasse universitarie, mentre lavoravamo per dodici ore sostenuti solo da una borsa senza alcun straordinario riconosciuto”.
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