Calcio

Ogni maledetto lunedì – Coppa Italia, serie B e serie A: bentornato calcio!

Ogni lunedì, un uomo si alza e sa che deve correre più veloce degli altri per non farsi insultare dopo la batosta inferta alla propria squadra. Ogni lunedì, un uomo si alza e sa che deve correre più veloce degli altri per prendere in giro i tifosi della squadra perdente di turno. Ogni maledetto lunedì, non importa se tu sia uno o l’altro, l’importante, di questi tempi, è che non tifi Milan. La settimana parte male con la notizia del ritiro di Alberto Malesani: non allenerà più. Questo 2020 sta regalando solo tragedie.

Martedì invece è accaduto l’inaspettato, un vero e proprio shock che ha lasciato il mondo del calcio a bocca aperta: un miracolo sportivo, una favola, qualcosa di sorprendente. Non sappiamo come sia potuto accadere ma sì, il Bayern Monaco ha vinto la Bundesliga. Grazie alla sospensione del campionato, causa Covid-19, questa è una delle rare volte in cui non l’ha vinta già a marzo. Ad intaccare la nostra autostima c’è il fatto che Kinglsey Coman, a soli 24 anni, ha vinto l’ottavo campionato di seguito con tre squadre diverse: noi a quell’età, al massimo, riusciamo a fare il triplete col Lecce su Fifa.

Ma passiamo anche agli altri sport. In Barcellona-Leganés, nota partita di rugby del torneo del Sei Nazioni, c’è stato questo incredibile placcaggio ai danni di Leo Messi.

Mercoledì, dopo 100 giorni, è tornata la Premier League, e quale modo migliore di festeggiare il ritorno se non convalidare un gol del genere in Aston Villa-Sheffield?

Ma mercoledì è il giorno della finale di Coppa Italia. Per stemperare la tensione Lukaku, sotto le mentite spoglie di Sergio Sylvestre, decide subito di scordare l’inno. Forza e coraggio Romelu.

Pronti, partenza, via e cecità: la coreografia digitale fa perdere due diottrie all’occhio destro di chi la guarda per più di tre secondi. Altre due diottrie all’occhio sinistro, invece, le perdono gli juventini nel vedere in campo Matuidi. Con un ritmo partita degno di Bitonto-Fasano di Serie D, la partita finisce (menomale) ai rigori. Segnalabile solo la prestazione del piccione che, nel secondo tempo, passa circa otto volte davanti alla videocamera, anche lui forse impaurito da Mario Rui che a una certa comincia a menare anche i suoi compagni di squadra. Per fortuna però Gattuso evita la tragedia del cartellino rosso e lo rinchiude in gabbia.

Dybala sbaglia il primo rigore, Danilo riesce a fare meglio: rincorsa eterna alla Simone Zaza e pallone che finisce fuori dalla dignità e dal buon senso. Non vi alleghiamo foto per decenza e decoro di chiunque abbia giocato almeno una volta a calcio. Politano manda in doppio vantaggio il Napoli nella lotteria dei rigori e zittisce (non sappiamo chi). La stessa reazione l’abbiamo noi verso i nostri diffidenti amici quando scriviamo alla tipa che ci piace un “Heeeey :* <3” e lei ci risponde con un “Ciao”.

Il Napoli vince ai rigori la Coppa Italia 2020 e tutta Italia resta incollata alla tv quando Gattuso parla ai suoi ragazzi. Dopo la recente scomparsa della sorella, dopo anni passati a preoccuparti dei problemi societari del suo club piuttosto che sulla tattica, riuscendo sempre a tirar fuori grinta e discreti risultati, questa è la sua Coppa, la sua vittoria. Chiunque ami questo sport ha tifato Rino Gattuso. In tutto ciò stiamo aspettando che Ronaldo calci il rigore. Sappiamo solo che è la prima volta che Cr7 perde due finali di seguito: si è ambientato bene alla Juventus.

Ma lasciamoci la Coppa Italia alle spalle, perché qua ormai non ci si ferma più e si gioca con la stessa frequenza di un cambio gioco sbagliato di Calhanoglu. Quanto ci era mancato. Non Calhanoglu eh, il calcio. Giovedì è il giorno del Real Madrid. Prima Asensio, che dieci mesi dopo l’infortunio torna, segna dopo 30 secondi dal suo ingresso in campo e dopo 7 minuti confeziona l’assist per Benzema.

Poi è il momento del francese stesso: con la doppietta rifilata al Valencia supera una leggenda come Puskas in classifica marcatori. Ah, nelle classifiche ha anche superato Zidane per assist fatti e Cristiano Ronaldo per trofei alzati. E che tutti questi record e traguardi li abbia raggiunti uno zarro come Karim The Dream è una vittoria assoluta per noi amanti del kebab il sabato notte. Bandiera.

Venerdì a parte lo 0-0 del Barcellona (oh, anche il Tiki Taka può affrontare crisi d’identità che portano ad assomigliare più ad una partita di eccellenza campana) segnaliamo l’ennesimo gol e incredibile prestazione di Bruno Fernandes con il Manchester United. Ormai i tempi della Serie B col Novara – o di quando, solamente tre anni fa, faceva panchina per Linetty o Christodoulopoulos alla Sampdoria – sono solo un lontano e nostalgico ricordo. Ti sei imborghesito troppo Bruno.

Torna il weekend di calcio, che speriamo possa essere il primo di alte aspettative che puntualmente vengono smentite. In Bundesliga fa doppietta Halaand, arrivato a quanto? Boh abbiamo perso il conto. In Italia ripartono la Serie A e la Serie B (giusto per ricordare agli scommettitori che rumore fanno le schedine strappate). Il primo gol in Serie A post pandemia lo segna N’koulou in Torino-Parma. E a questa non seguiranno facili ironie. Il secondo gol lo segna Kucka. Si prevede un crescendo di alta maleducazione e arroganza, che si verificano nella partita delle 21.45, orario d’abbiocco per chi non è uscito il sabato sera per vedere Verona-Cagliari, ma che almeno viene ripagato con del pessimo calcio e tanti fallacci: finisce 2-1, 6 gialli e due cartellini rossi. Possiamo dirlo: bentornata serie A.

Eccola qui. La domenica. Quella fatta di 24 ore delle quali le prime servono a smaltire la sbornia del sabato sera e le restanti da passare rigorosamente sul divano a guardare partite. A parte un pomeriggio non degno di nota se non per Andy Carroll, che ricordiamo essere lo stesso che si è presentato al matrimonio della sorella in tuta, stavolta l’attaccante del Newcastle si presenta con una barba che fa rabbrividire tutti gli uomini che durante il lockdown si sono rasati da soli barba e capelli in modo pessimo. Complimenti Andy, sei riuscito a fare peggio di tutti noi.

Torna la Serie A della domenica, torna l’Atalanta e tornano i cappottoni: stavolta a farne le spese è il Sassuolo che subisce l’ira di Zapata e compagni e perde 4-1. L’Atalanta è una delle poche cose certe di questo 2020. Fra una partita e l’altra del nostro campionato, facciamo un salto oltre manica per segnalare lo 0-0 fra Everton e Liverpool. Pucciarelli, Galano e Zappa del Pescara >>> Firmino, Salah e Mané.

Il match della domenica sera, quello che guardi con la consapevolezza che l’unico giorno di riposo della settimana lo hai passato senza fare niente di produttivo, neanche per la tua igiene personale, è Inter-Sampdoria. Lukaku dopo la brutta storia dell’inno sbagliato si fa perdonare e ricomincia da dove aveva lasciato: segnando.

Lautaro scaccia via i fantasmi delle voci che lo vedono vicino al Barcellona, segna e sotto la maglietta dell’Inter ha una dedica per il papà e non la maglietta blaugrana. I tifosi nerazzurri tirano un sospiro di sollievo. La partita va giù come un camogli di una settimana prima preso all’Autogrill alle 3 di notte. L’unico momento di alta criticità sono stati gli ultimi 10 minuti quando, dopo i cambi, il centrocampo dell’Inter era composti da Biraghi, Gagliardini, Borja Valero, Moses e Barella (guardati attorno Niccolò, sei solo).