L'annuncio in una nota congiunta firmata dai tre leader della coalizione Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Al Carroccio gli stessi posti di Fdi (ma uno è il ricandidato governatore del Veneto). In Puglia torna Fitto, già governatore fino a 15 anni fa. Forza Italia ricandida Caldoro: dal 2010 ha sempre sfidato De Luca vincendo la prima volta e perdendo la seconda
L’eterno ritorno di Stefano Caldoro in Campania, quello ancora più antico di Raffaele Fitto in Puglia. E poi due outsider ma non esattamente new entry: Francesco Acquaroli nelle Marche, dove è già stato candidato senza successo, e l’eurodeputata – ed ex sindaca di Cascina – Susanna Ceccardi in Toscana, già nota frontman della Lega in regione. Il centrodestra ha trovato Il centrodestra ha trovato l’accordo per gli aspiranti governatori in vista delle Regionali di settembre, ma non lo ha fatto certo nel segno delle facce nuove. Anzi: si può dire che Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi abbiano voluto puntare sull’usato. Quanto sicuro si vedrà dopo il voto autunnale.
“Il centrodestra ha individuato la squadra migliore per vincere le elezioni nelle Regioni che andranno al voto a settembre e, soprattutto, portare il buongoverno in quelle che oggi sono male amministrate dalla sinistra. I candidati del centrodestra saranno: Francesco Acquaroli (Fdi) per le Marche, Stefano Caldoro (Fi) per la Campania, Susanna Ceccardi (Lega) per la Toscana, Raffaele Fitto (Fdi) per la Puglia”. Lo annunciano Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini in una nota congiunta.
Al di là dei comunicati di circostanza, si può già registrare che la Lega incassa due posti di candidato governatore, esattamente gli stessi di Fratelli d’Italia. Anzi pure meno, visto che oltre alla Ceccardi, per il Carroccio era praticamente ovvia e scontata la ricandidatura di Luca Zaia in Veneto. Il partito della Meloni, invece, impone il deputato Acquaroli nelle Marche, dove nel 2015 arrivò terzo (ma era sostenuto solo da Fdi e dalla Lega). In Puglia torna la faccia di Raffaele Fitto, politico di lungo, lunghissimo corso. Figlio d’arte – il padre Salvatore fu presidente tra il 1985 e il 1988 – governatore dal 2000 al 2005 (l’ultimo di centrodestra, prima dell’arrivo di Nichi Vendola e Michele Emiliano), poi ministro per gli Affari regionali del governo Berlusconi, Fitto da qualche tempo ha smesso i panni dell’antico democristiano per svoltare a destra: alle ultime europee è stato eletto a Bruxelles con Fratelli d’Italia.
Forza Italia invece, volendo considerare autonomo Giovanni Toti – ex portavoce di Berlusconi, ora leader di un suo movimento, Cambiamo – ricandidato in Liguria, incassa il ritorno di Caldoro in Campania: è la terza volta dal 2010. E sempre contro Vincenzo De Luca. Dieci anni fa l’ex socialista convertito al berlusconismo vinse le regionali contro l’ex sindaco di Salerno, cinque anni dopo uscì sconfitto sempre dallo stesso candidato del Pd. Adesso i due si giocano la bella.