Una nuova marcia di protesta contro il governo di Recep Tayyip Erdogan in Turchia è stata impedita dalle forze di polizia. Dopo la “marcia per la democrazia” della scorsa settimana del filo-curdo Hdp, che denunciava arresti e destituzioni dei suoi sindaci e deputati, erano stati i presidenti degli Ordini degli avvocati di 60 città a lanciare una “marcia per la difesa” con l’obiettivo di protestare contro un progetto di riforma del loro statuto interno, che secondo i legali servirebbe a favorire l’elezione di membri filo-governativi. Dopo che gli agenti hanno impedito l’ingresso del corteo nella capitale Ankara, punto d’arrivo previsto della protesta, gli avvocati hanno avviato un sit-in. Le immagini, diffuse dagli stessi legali, stanno facendo in queste ore il giro dei social media, insieme a denunce di tentativi di arresti violenti. Le tensioni tra l’esecutivo e i rappresentanti degli avvocati sono cresciute dopo una dura polemica con il capo della direzione per gli affari religiosi (Diyanet), criticato per istigazione all’odio dall’Ordine di Ankara dopo alcune dichiarazioni “omofobiche” ma strenuamente difeso da Erdogan.