Secondo il Corriere della Sera, diverse compagnie hanno venduto posti inesistenti venduti a bordo di velivoli ancora fuori uso: per capire dove va il mercato e soprattutto per garantirsi liquidità. E l'Enac minaccia sanzioni. Sulla riapertura dello scalo milanese interviene la De Micheli: "Daremo una data certa quanto prima"
Biglietti aerei venduti per voli che non decolleranno mai. Oppure in partenza da aeroporti chiusi fino a data da destinarsi, come lo scalo milanese di Linate. E una volta annullato il volo, ai clienti arriva un voucher, anziché il rimborso previsto dalle direttive europee: è intervenuto anche l’Enac, minacciando sanzioni agli operatori che non si adeguano. Secondo il Corriere della Sera, l’estate 2020 – l’annus horribilis del turismo – verrà anche ricordata come la stagione dei “voli fantasma” in Europa e negli Usa: posti inesistenti venduti a bordo di velivoli ancora fuori uso. Stime ufficiali non ce ne sono, ma le segnalazioni dei viaggiatori si moltiplicano. E la ragione principale – scrive il Corriere – è semplice: portare liquidità nelle casse dissanguate delle compagnie aeree, che hanno dovuto lasciare troppo a lungo la flotta a terra e ora faticano a ripartire.
Il caso Linate – Lo scalo milanese è chiuso fino a data da destinarsi, ma sui siti si possono acquistare biglietti per luglio e agosto. Sul sito ufficiale, una nota avverte che dal 15 giugno il traffico è dirottato – temporaneamente – sul Terminal 1 di Malpensa, perché più grande e quindi più idoneo al rispetto delle norme anti-Covid. Il nuovo decreto sugli aeroporti e le frontiere aperte, in vigore dal 15 giugno al 14 luglio, consente l’avvio dell’attività a tutti quei luoghi in grado di garantire particolari regole legate alla sicurezza. “Non abbiamo riaperto Linate per una precisa richiesta di Sea – ha detto la ministra Paola De Micheli, durante l’audizione in Commissione Trasporti alla Camera – C’è una sua richiesta relativa alla capacità e l’esigenza di distanziamento sociale. Farò un’analisi sui numeri e daremo una data certa quanto prima“. Visto il flusso ridotto, da più parti si ipotizza che la riapertura slitterà in autunno, forse addirittura ad ottobre. E resta la domanda: cosa succederà a chi ha già prenotato i voli per luglio e agosto?
I biglietti ‘fantasma’ – Citando due anonime fonti all’interno di compagnie low cost, il Corriere rivela che una delle ragioni della vendita ‘fantasma’ è osservare il mercato: “I collegamenti li abbiamo messi in vendita diversi mesi fa e non sono stati mai tolti, anche perché ci aiutano a capire dov’è che tira il mercato post-Covid“. Un’altra ragione è pratica: si prova a riempire il volo, ma con il flusso ridotto finisce per essere cancellato. Ma c’è sopratutto la questione liquidità: l’acquisto non viene rimborsato. Al contrario, si offre un voucher. Nonostante le direttive europee: e così l’Enac ha avviato istruttorie che potrebbero portare a sanzioni nei confronti delle compagnie aeree. I voli non possono più essere cancellati a causa del coronavirus perché “dal 3 giugno sono state rimosse le restrizioni alla circolazione delle persone” in Italia, nell’area Schengen, e nel Regno Unito. Quindi, secondo l’Enac, si tratta di “cancellazioni operate per scelte commerciali e imprenditoriali“.
“Le compagnie ovviamente preferiscono tenersi i soldi e dare i voucher“, spiega al Corriere John Grant, analista della società specializzata Oag. Spetterebbe alla Commissione prendere provvedimenti, e in fretta. “Ma vista la velocità con la quale l’Ue lavora forse rischiamo di dover aspettare fino al Covid-23”, conclude. Interpellate dal giornale, sia EasyJet che Alitalia confermano di essersi allineate alle “nuove disposizioni” offrendo anche il rimborso in denaro oltre alla possibilità di scegliere un altro volo o ricevere un buono (maggiorato). Altre compagnie non hanno risposto.
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