A quattro giorni distanza dall’incidente in handbike in Toscana, le condizioni di Alex Zanardi restano gravi, ma stabili. Si attendono sviluppi anche sul fronte dell’inchiesta avviata dalla procura di Siena: domani verrà sentito il videomaker di Perugia Alessandro Maestrini che ha realizzato il filmato in cui si vede l’incidente, già acquisito dagli investigatori. Prevista per i prossimi giorni anche una perizia sull’handbike di Zanardi. Lo scopo è quello di accertare eventuali guasti e la velocità a cui viaggiava prima di affrontare la curva. Al momento l’unico indagato è l’autotrasportatore Marco Ciacci, 44 anni, ma, come ha spiegato fin da subito il procuratore capo “ma è un atto dovuto”: anche l’Osservatorio nazionale vittime omicidi stradali (Onvos) tende a escludere, sulla base delle prove raccolte fino ad ora, ogni responsabilità dell’autista del mezzo.
Il bollettino medico – Nell’ultimo aggiornamento diffuso, i medici concordano che è ancora presto per un graduale risveglio dallo stato di coma farmacologico, condizione indispensabile per una valutazione dello stato neurologico dell’atleta bolognese. “Il paziente – si legge nel bollettino – rimane sedato, intubato e ventilato meccanicamente. Eventuali riduzioni della sedo-analgesia, per la valutazione dello stato neurologico, verranno prese in considerazione a partire dalla prossima settimana”. Il quadro neurologico resta invariato nella sua gravità: Zanardi rimane sedato, intubato e ventilato meccanicamente.
Le indagini – La dinamica dell’incidente appare chiara: anche grazie ai filmati amatoriali acquisiti agli atti, di tende a escludere la responsabilità dell’autista del mezzo pesante. Non è chiaro, però, se a determinare la sbandata dell’handbike sia stato un errore di Zanardi nel condurla o un problema meccanico. La risposta potrebbe arrivare da una perizia sull’handbike, che la procura senese nelle prossime ore dovrebbe affidare a dei consulenti tecnici d’ufficio. L’inchiesta, però, intende far luce anche sulle modalità logistico-organizzative dell’evento. La staffetta ‘Obiettivo Tricolore’, ideata e promossa da Obiettivo 3, progetto fondato dallo stesso Zanardi, non è una competizione. Per questo motivo non necessitava di autorizzazioni e non richiedeva chiusura al traffico delle strade in cui doveva transitare la carovana di ciclisti. Infatti, nessuna autorizzazione o permesso sarebbe stato richiesto dagli organizzatori ai Comuni del territorio senese durante il passaggio della staffetta. Ciò nonostante, auto dei vigili urbani, pur non richieste ufficialmente dagli organizzatori dell’evento, avrebbero fatto da ‘scorta’ alla carovana, come atto di cortesia verso un personaggio popolare e per la sua meritoria attività e iniziativa. I magistrati hanno sentito, come persone informate sui fatti anche i comandanti delle polizie municipali di Sinalunga, Torrita di Siena, Montepulciano e Pienza, e i rappresentanti delle amministrazioni comunali. Il comandante della polizia municipale di Sinalunga, Fabrizio Giannini, parlando con i giornalisti ha spiegato: “Durante l’evento circolavano le auto, ma non significa che ci fossero pericoli. La carovana è transitata senza dare problemi di nessun genere. Per quanto ci riguarda l’abbiamo gestita come a Pienza: avevamo una macchina che faceva da scorta e abbiamo accompagnato i partecipanti fino al luogo in cui si svolgeva una cerimonia. Ognuno dei ciclisti teneva la sua corsia di marcia: non essendoci gara, la manifestazione si svolge in questa maniera”.