Gli inquirenti si sono mossi sulla base della denuncia di un imprenditore nel commercio di prodotti petroliferi, che ha riferito di essere stato costretto a pagare una tangente per il rilascio delle autorizzazioni. Il procuratore capo: "Emersi ulteriori gravi fatti, indagine continua"
Mazzette per dare l’ok alle autorizzazioni amministrative per la costruzione di un impianto Gpl. È l’accusa con cui il comandante provinciale di Cosenza dei Vigili del fuoco, Massimo Cundari, poi trasferito in Sargena, è stato arrestato. La procura si è mossa sulla base della denuncia di un imprenditore nel commercio di prodotti petroliferi, che ha riferito di essere stato costretto a pagare una tangente per il rilascio delle autorizzazioni.
Al termine dell’inchiesta dei carabinieri, il giudice per indagini preliminari di Cosenza ha disposto il carcere per Cundari, indagato per concussione e falso in atto pubblico. Le sue attività erano seguite da tempo dai militari del Reparto operativo di Cosenza, che hanno anche monitorato l’ultima dazione di denaro, poi sequestrato, consegnata dall’imprenditore al comandante.
L’attività investigativa, secondo quanto riferito dal procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo, è ancora in corso in quanto dalle indagini sono emersi ulteriori “gravi fatti, penalmente rilevanti”, sui quali sono in corso approfondimenti. Un paio di settimane fa i carabinieri hanno perquisito la sede provinciale dei vigili del fuoco. Cundari, ora sospeso dal servizio, era già stato trasferito prima al comando di Forlì- Cesena e poi in Sardegna.