Vladimir Putin annuncia una riforma del sistema fiscale russo per aumentare il gettito da dedicare al finanziamento del sistema sanitario. Dal primo gennaio del 2021 sarà abolita la flat tax del 13 per cento – esempio spesso invocato dai sostenitori italiani della tassa piatta – per introdurre una aliquota del 15% sui redditi superiori ai 5 milioni di rubli l’anno (73mila dollari). “I proventi di questa riforma, 60 miliardi di rubli, saranno usati per curare i bambini affetti da malattie rare e acquistare equipaggiamenti medici“, ha affermato il presidente russo. La scelta evidentemente non è scollegata dall’impatto dell’epidemia di Covid sulla Federazione.

Putin ha detto che l’epidemia in Russia è stata contenuta, con il numero dei nuovi contagi in diminuzione anche se superiore ai 7mila al giorno, “ma è ancora pericolosa. Bisogna rimanere in allerta, prendere precauzioni fino a quando non sarà disponibile un vaccino“. Che comunque “non sarà la soluzione perfetta”, ha ammesso, sottolineando la capacità del sistema sanitario del Paese “di aumentare le sue capacità in breve tempo, grazie all’eredità del sistema imperiale e sovietico“.

In totale, stando ai dati ufficiali al 22 giugno, i contagi da Covid-19 in Russia sono 592.280 e i morti 8.206. I guariti sono 344.416 in totale. E’ il terzo Paese al mondo per numero di casi, dopo Stati Uniti e Brasile. A maggio l’economia del Paese ha registrato una contrazione del 10,9% annuo, in lieve miglioramento rispetto al crollo del 12% di aprile.

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