Eco mobilità

Mobilità elettrica, tutti i dubbi e le risposte sulla ricarica dell’auto a batterie in una guida

Motus-e, l'associazione di parti attive (industriali e non) nel mondo della mobilità elettrica, ha pubblicato un vademecum per chiarire i dubbi sulle infrastrutture di ricarica, pubbliche e private

Una guida per spiegare che (acquistare e) mantenere un’auto elettrica, in Italia, è possibile. Questo è l’obiettivo della recente pubblicazione di Motus-e, l’associazione che riunisce i vari attori promotori della mobilità a zero emissioni: un documento che raccoglie tutte le informazioni necessarie sulle infrastrutture di ricarica elettrica, pubbliche e private.

Motus-e spiega che l’ansia da ricarica, come spesso viene definito il blocco psicologico (dopo quello economico) che impedisce l’acquisto di un’auto a batterie, è abbattibile. A livello pubblico, i dati aggiornati a maggio 2020 riportano un crescendo di punti di rifornimento a livello nazionale: sono 14.302 quelli presenti in 7.462 stazioni. Questi numeri rappresentano per il 73% le infrastrutture pubbliche e per il 27% quelle installate su suolo privato (centri commerciali) ma a disposizione di tutti. Individuare i punti di ricarica, poi, è molto semplice, grazie sia a delle app specifiche che mappano tutte le stazioni pubbliche, sia a quelle che gli stessi costruttori automobilistici mettono a disposizione dei propri clienti.

Per quanto riguarda la ricarica domestica, invece, la guida mette in evidenza le agevolazioni contenute nella Legge di Bilancio 2019: per chi sosterrà spese di acquisto e installazione entro il 31 dicembre 2021, infatti, è prevista una detrazione fiscale del 50%, comprensiva anche della richiesta di aumento della potenza fino a 7 kW.

Tra l’altro, Motus-e ricorda che già dal 2012, con il Dlgs n. 83/2012 per gli edifici di nuova costruzione esiste l’obbligo di installazione delle colonnine di ricarica, altrimenti non è possibile ottenere il titolo abilitativo. Questo riguarda i complessi non ad uso abitativo e con superficie utile di oltre 500 metri quadrati, mentre con il decreto legge del 2016 per gli edifici residenziali (di nuova costruzione) tale obbligo esiste se presentano almeno 10 unità abitative. Il documento riporta come regolarsi in ambito di decisioni condominiali e una serie di FAQ sulla ricarica domestica e si risponde alle domande su costi e consumi.