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Conservanti, coloranti e aromatizzanti: ecco tutti i pericoli per la salute. Lo studio della Sorbona: “Aumentano il rischio di cancro”

di Vita&Salute per il Fatto

Che cosa sono - 2/9

Perché gli additivi alimentari vengono utilizzati? Sono sostanze deliberatamente aggiunte nella maggior parte dei prodotti alimentari industriali (ne contengono almeno uno o due, naturali o artificiali che siano) per svolgere determinate funzioni tecnologiche; per esempio per colorare, dolcificare o conservare. Spesso mascherano anche l’assenza di alcuni ingredienti di valore e il ricorso a materie prime di scarsa qualità. In definitiva, si tratta di componenti che rifanno “il trucco” ai prodotti alimentari. Per modificare il nostro stile di vita e dribblare queste sostanze dobbiamo conoscerle più da vicino, partendo, però, da due doverose premesse.

In primis, l’impiego di additivi è sottoposto al Regolamento CE N° 1333/2008, che fissa i criteri di impiego e la lista degli additivi di cui è consentito l’uso in Europa. Ma se andiamo a guardare bene si tratta di principi generali, visto che se pur ritenuti innocui, gli additivi andrebbero adoperati solo quando è strettamente necessario.

Il secondo punto considera i prodotti alimentari suddivisi in tre gruppi (lo ricorda il Wwf con il “Progetto la Natura del cibo. Una sola terra per nutrire il Pianeta”, realizzato non molto tempo fa con il contributo del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali): quelli che possono essere preparati con più di una classe di additivi chimici; quelli che possono contenerne soltanto alcuni o che non ne possono contenere affatto. Fra quelli che non possono contenerne abbiamo tutti i prodotti alimentari non lavorati (con poche eccezioni); i surgelati, il miele, l’olio d’oliva, il latte pastorizzato e a lunga conservazione, lo yogurt al naturale, l’acqua minerale, il caffè e il tè, lo zucchero, le paste alimentari secche. In alcuni casi, gli additivi sono costituenti naturali di alcuni alimenti: acido citrico (acidificante e antiossidante), lecitina (emulsionante), pectina (addensante) e vitamine.

L’Efsa sottolinea che “Nell’Unione europea tutti gli additivi alimentari sono identificati da un numero preceduto dalla lettera E. Gli additivi alimentari devono sempre essere indicati tra gli ingredienti degli alimenti dove sono presenti. Le etichette dei prodotti devono riportare sia la funzione dell’additivo nell’alimento finito (per esempio colorante, conservante) sia la sostanza specifica usata, utilizzando il riferimento al relativo numero E o alla sua denominazione (per esempio E 415 o gomma di xantano).

Gli additivi che figurano più comunemente sulle etichette alimentari sono gli antiossidanti (per prevenire il deterioramento da ossidazione), i coloranti, gli emulsionanti, gli stabilizzanti, gli agenti gelificanti, gli addensanti, i conservanti e i dolcificanti”. Consideriamoli più da vicino.

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