Fondi per la formazione, misurare gli impatti è utile per tutelare i lavoratori più fragili
di Barbara Pigoli *
La recente crisi sanitaria Covid-19 si sta purtroppo trasformando in crisi occupazionale (al 21 maggio sono già 7,7 milioni i lavoratori coinvolti in richieste di Cig). In queste condizioni, come può la “formazione finanziata” contribuire al mantenimento e al miglioramento del lavoro? La Legge 388/2000 e gli accordi interconfederali e triangolari, che hanno accompagnato la norma istitutiva dei Fondi interprofessionali, indicano quale fine della spesa dei fondi per la formazione, l’occupabilità dei lavoratori e la competitività delle imprese. La norma prevede che la formazione attivi le competenze virtuose verso un cambiamento nel modo di lavorare, che, applicato a livello organizzativo, migliori le prestazioni lavorative, producendo vantaggi sia a favore dell’impresa che dei lavoratori.
Alle centinaia di milioni di euro gestiti dai 21 Fondi interprofessionali attivi, si sommano i Fondi regionali ed i 230 milioni di euro previsti dal recente Decreto Rilancio tramite il “Fondo Nuove Competenze”, gestito dall’Anpal, che, per l’anno 2020, consente di finalizzare parte dell’orario di lavoro a percorsi formativi. Cospicue risorse, numerosi i soggetti che le gestiscono.
Per evitare che il sistema dei finanziamenti per la formazione marginalizzi i lavoratori già a rischio occupazionale, premiando la catena di soggetti attuatori che, in quanto soggetti privati, operano con logiche di mercato, occorre iniziare a valutare i concreti impatti della formazione. Al netto di alcuni casi eccellenti, i sistemi di valutazione in uso si occupano di monitorare gli aspetti formali della spesa dei finanziamenti: quante ore, quanti partecipanti, quale gradimento, quanta capacità di spesa. Criteri necessari ma non sufficienti per un chiaro riscontro dell’impatto della formazione sull’impresa e sui lavoratori. Come procedere?
Già in fase di progettazione dell’intervento occorre delineare il campo di osservazione della valutazione, coinvolgendo in modo paritetico sia impresa che lavoratori. In secondo luogo, occorre definire con chiarezza gli obiettivi della formazione e gli indicatori da utilizzare per verificarne il raggiungimento. In assenza di un progetto di sviluppo competitivo sostenibile, che genera gap di competenze, da cui emerge l’esigenza di adeguamento professionale, l’impatto della formazione non è monitorabile. Gli indicatori di prestazione aziendali (es. volume di produzione rispetto al numero di dipendenti, indici di soddisfazione dei clienti, rapporto fra costi effettivi e costi previsti per un’unità di produzione) sono un punto di osservazione utile, in quanto utilizzano KPI quantificabili, ma non completo poiché misurano solo i risultati conseguiti dall’organizzazione rispetto ai suoi fattori critici di successo. Serve l’introduzione di criteri adeguati a misurare anche aspetti di sostenibilità, corretta gestione aziendale e rispetto dei lavoratori, criteri in grado di monitorare il secondo presupposto vincolante per la spesa dei finanziamenti per la formazione: l’occupabilità dei lavoratori.
Un utile riferimento viene fornito dai criteri ESG (Environmental, Social, Governance), gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Si tratta di una selezione di asset utilizzati in ambito economico/finanziario per indicare tutte quelle attività legate agli investimenti responsabili. Misurare i criteri ESG implica di pensare sì al business (competitività dell’azienda), ma con un’ottica di lungo termine, rispettando ambiente, persone ed etica nella gestione. Il monitoraggio dei criteri ESG valuta come le aziende sono in grado di assumersi responsabilità non unicamente legate al profitto, e in via indiretta disincentiva comportamenti opportunistici poiché tiene sotto controllo i criteri per il successo a lungo termine: sostenibilità dei processi con cui vengono assunte le decisioni aziendali, modalità con cui si decidono gli obiettivi, mezzi per il raggiungimento e la misurazione dei risultati finali, valorizzazione dell’ambiente e valorizzazione del capitale umano.
* Laurea Magistrale in Scienze Politiche (Università degli Studi di Milano) e Master in Lobbying & Public Affairs (Università LUMSA di Roma). Sono da sempre impegnata nel sistema della formazione continua e delle politiche attive per la formazione (governance del sistema, progettazione ed erogazione), e per 11 anni ho diretto un ente di formazione del sistema confindustriale (FormaMec ANIMA). Attualmente opero come libera professionista. Progetto Piani formativi e collaboro attivamente con Parti Sociali e associazioni di rappresentanza nell’articolazione della domanda formativa delle imprese e dei lavoratori. Relatrice a convegni istituzionali in qualità di esperta in processi formativi e corretto utilizzo dei Fondi interprofessionali, scrivo articoli, pubblicazioni ed erogo consulenze e docenze specialistiche sui processi di governance che caratterizzano i Fondi interprofessionali, la formazione continua e la bilateralità.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - L’attesa è quasi finita e il divertimento di Mirabilandia sta per tornare: giovedì 17 aprile, con orario 10.30-18.00, prenderà ufficialmente il via la nuova stagione del parco divertimenti più grande d’Italia. Quest’anno ad attendere tutti i visitatori ci sarà l’imperdibile novità di Nickelodeon Land, la nuova area dedicata alle famiglie con bambini e giovani adulti, con attrazioni e servizi a tema dove vivere giornate indimenticabili in compagnia di SpongeBob e Patrick, le Tartarughe Ninja, Dora l'esploratrice e i Paw Patrol.
Con le festività pasquali, l’apertura del Parco prevede un lunghissimo week end che durerà 11 giorni! Un momento unico per provare tutte le novità per delle esperienze memorabili. La stagione 2025 di Mirabilandia presenterà anche eventi esclusivi, nuovi show emozionanti e spettacoli per tutti i gusti. Il palinsesto definitivo è un work in progress che verrà svelato nelle prossime settimane. Per i visitatori più spericolati, niente di meglio delle attrazioni adrenaliniche da Guinness dei primati come iSpeed, Katun e Divertical; gli appassionati cowboy vivranno le atmosfere western nella Far West Valley; gli amanti dei motori troveranno il rombo delle moto a Ducati World; paura e terrore la faranno da padrone a The Walking Dead, l’horror house ispirata alla nota serie televisiva, unica in Italia; dinosauri e ambientazioni di milioni di anni fa animeranno le vie di Dinoland.
Da sabato 14 giugno a domenica 31 agosto torna anche Mirabeach, il parco acquatico più caraibico della Romagna. La stagione 2025 di Mirabilandia prenderà il via giovedì 17 aprile e si concluderà domenica 2 novembre. Per rendere il divertimento un’esperienza sempre più alla portata di tutti, anche quest’anno sarà possibile utilizzare - grazie alla partnership con Scalapay - i servizi con la formula buy now, pay later (compra ora e paga successivamente) per una dilazione della spesa per gli abbonamenti e i soggiorni con formula Parco+Hotel.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "L'Italia e l'Europa respingano senza esitazioni e con fermezza il piano di Trump su Gaza, un disegno criminale che allontana qualsiasi prospettiva di pace calpestando i diritti del popolo palestinese". Così in una nota Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria Pd.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "Appresa la tristissima notizia della sparatoria di Orebro desidero far giungere a Vostra Maestà, alle famiglie delle vittime e all’amico popolo svedese le più sentite condoglianze della Repubblica italiana e mie personali. Condanniamo con la massima fermezza questo insensato gesto di violenza. Siamo vicini al lutto della Svezia con sentimenti di solidale partecipazione, mentre auguriamo ai numerosi feriti un pronto e completo recupero". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato a Re Carlo XVI Gustavo di Svezia.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "Non solo si è scarcerato un criminale, non lo si è assicurato alla giustizia, mandando quell'aereo all'Aia, invece che in Libia, per coprire questi dati di fatto, noi abbiamo assistito, per una settimana, ad una guerra del Governo e di tutto il centrodestra contro la magistratura. Ed è ancora più grave, se pensiamo che chi ha scatenato la guerra è la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Io penso che dietro al vittimismo di Meloni ci siano ipocrisia e voglia di nascondere i veri problemi del Paese". Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, nel corso di un intervento andato in onda durante la trasmissione di la7, "di Martedì", poi rilanciato sui social.
"Il fatto che attacchi un altro potere dello Stato, come la magistratura, per non discutere di economia la dice lunga. Negli stessi giorni, i dati Istat erano inequivocabili, non c'è crescita, cresciamo solo dello 0,5% a fronte di una previsione dell'1,2%. Se non ci fosse il Pnrr saremmo già in recessione. E, invece, il Governo Meloni aveva raccontato agli italiani un altro film", ha proseguito Ricci. "Credo che, giorno dopo giorno, questo velo di vittimismo stia cadendo, e sta emergendo la poca sostanza dei fatti, tanto è vero che Meloni teme di andare in Parlamento, a spiegare la sua posizione e a prendersi le sue responsabilità", ha concluso Ricci.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "Trump questa volta farà tutto quello che ha detto in campagna elettorale. Ha progetto alternativo all'esistenza dell’Ue come organizzazione multilaterale e comunitaria. Adesso abbiamo capito che quella di Trump è una sfida mortale per il nostro progetto e dobbiamo comportarci bene conseguenza". Lo dice Enrico Letta in un'intervista a La Vanguardia. Per l'ex-premier "è chiaro che l’Europa sarà il prossimo obiettivo" del presidente Usa sul fronte dazi.
Quale dovrebbe essere la risposta dall'Ue? "Se Trump attaccasse il commercio, come sta facendo con Canada e Messico, saremo costretti a reagire". A partire dal settore finanziario a quello dell'innovazione e energetico. "Penso che sia essenziale procedere verso un mercato unico di energia per garantire una diminuzione dei costi".
Quale potrebbe essere l'impatto delle elezioni tedesche nel processo di integrazione? "L’ascesa dell’estrema destra potrebbe cambiare la strategia di integrazione europea. Il grande timore è che il populismo europeo costringa il continente a discutere soltanto un unico tema: l’immigrazione. E' un problema, ma non la priorità. Dobbiamo gestirlo, ma il vero problema è la mancanza di competitività. Perché se manca la crescita, manca tutto il resto".
Washington, 5 feb. (Adnkronos/Afp) - Una sparatoria nello Stato americano dell'Ohio ha provocato almeno un morto e cinque feriti. Ad annunciarlo alle prime ore di oggi è stata la polizia locale, spiegando che il presunto responsabile è ancora in fuga.
La sparatoria è avvenuta nella tarda serata di ieri ora locale a New Albany, in un deposito in cui sono immagazzinati cosmetici. C'è stata "una vittima" e cinque feriti, raggiunti da colpi di arma da fuoco, ora ricoverati in ospedale, ha annunciato Greg Jones, capo della polizia della città.
Sulla "persona di interesse", ossia il sospetto, Jones ha detto che non vi è motivo "di credere che sia una minaccia generale per la società". "Sembra che si tratti di un attacco mirato", ha aggiunto, spiegando che la polizia ha evacuato circa 150 persone e che nel magazzino è stata trovata un'arma da fuoco. Jones ha detto che le autorità stanno operando per fermare il sospetto.
Pechino, 4 feb. (Adnkronos) - Pechino non resta ferma davanti alla decisione di Trump di porre dazi aggiuntivi del 10% sui prodotti cinesi importati negli Stati Uniti. Ma manda una risposta che, secondo molti osservatori, è "più simbolica" che altro. La rappresaglia cinese colpisce il settore dell'energia, delle auto, arriva con "contromisure" che prendono di mira singole aziende americane e con una stretta sulle esportazioni di metalli e metalloidi, oltre a un'indagine antitrust contro Google. Sembra l'inizio di un nuovo round della guerra commerciale tra le due potenze. Quella in cui, ripetono da tempo i cinesi, "non ci sono vincitori né vinti".
Il leader cinese Xi Jinping, che non fa mistero delle sue ambizioni di una Cina alla guida di un ordine mondiale alternativo, potrebbe vedere persino un'opportunità, evidenzia la Bbc, sottolineando come le contromisure cinesi, tutte mirate, siano limitate nella portata rispetto ai dazi decisi da Trump, come l'impatto sugli Usa possa essere limitato. Gli Stati Uniti sono il principale esportatore di Gnl al mondo, ma riguarda la Cina circa il 2,3% di queste esportazioni e il grosso delle importazioni di auto arriva da Europa e Giappone. Così, secondo la rete britannica, potrebbe trattarsi di un modo per guadagnare un po' di potere contrattuale in vista di eventuali colloqui, anche se esiste comunque il rischio di una guerra commerciale più vasta fatta di rappresaglie.
La rete britannica sottolinea come molto sia cambiato dalla prima Amministrazione Trump, come l'economia cinese non sia più dipendente dagli Stati Uniti, come era nel 2020, come Pechino abbia rafforzato gli accordi con gli 'amici' in Africa, in America Latina e nel Sudest asiatico. E, rimarca la Bbc, mentre le mosse di Trump seminano divisione, con la minaccia di colpire persino l'Ue con i dazi, la Cina vorrà apparire calma, stabile e forse anche un partner commerciale più attraente.
La risposta cinese ai nuovi dazi "è una mossa più che altro simbolica", secondo Louise Loo di Oxford Economics, che - come riporta il Wall Street Journal - ritiene probabile ulteriori round di dazi. La risposta cinese sembra voler tenere 'in panchina' "misure che potrebbero provocare un danno più importante agli scambi commerciali" tra le due potenze, scrive il New York Times. "Si tratta di una risposta relativamente limitata, che interessa non più del 30% delle esportazioni Usa in Cina", conviene Bert Hofman, con un passato alla Banca Mondiale e ora docente all'East Asian Institute della National University of Singapore. Anche perché, è il ragionamento, probabilmente i cinesi si tengono pronti poiché "questo potrebbe essere solo il primo passo dell'Amministrazione Trump".
In questo contesto, secondo Yun Sun, direttore del programma Cina dello Stimson Centre, con "la politica 'America First' di Trump", che "porterà sfide e minacce per tutti i Paesi nel mondo", dal "punto di vista della competizione strategica Usa-Cina, un peggioramento di leadership e credibilità statunitense andrà a vantaggio della Cina".
E, come dice alla Bbc John Delury, docente alla Yonsei University di Seul, "la combinazione di dazi contro i principali partner commerciali e il blocco degli aiuti all'estero mandano al Sud Globale e all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico il messaggio che gli Usa non sono interessati alla collaborazione a livello internazionale". Così, "il messaggio di Xi sulla globalizzazione 'win-win' assume un significato completamente nuovo mentre l'America fa un passo indietro".
Tuttavia, evidenzia Chong Ja Ian di Carnegie China, "molti alleati e partner degli Usa, soprattutto nel Pacifico, hanno motivi per lavorare con Pechino, ma hanno anche ragione per essere prudenti". E per questo, osserva, "abbiamo visto avvicinarsi Giappone, Corea del Sud, Filippine e Australia". Ci sono i timori per l'assertività cinese nel Mar cinese meridionale, ma anche per Taiwan, isola di fatto indipendente che Pechino considera una "provincia ribelle" da "riunificare" e che è uno dei 'temi caldi' nei rapporti tra Washington e Pechino.
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Area pro labour
Giuristi per il lavoro
Lavoro & Precari - 24 Giugno 2020
Fondi per la formazione, misurare gli impatti è utile per tutelare i lavoratori più fragili
di Barbara Pigoli *
La recente crisi sanitaria Covid-19 si sta purtroppo trasformando in crisi occupazionale (al 21 maggio sono già 7,7 milioni i lavoratori coinvolti in richieste di Cig). In queste condizioni, come può la “formazione finanziata” contribuire al mantenimento e al miglioramento del lavoro? La Legge 388/2000 e gli accordi interconfederali e triangolari, che hanno accompagnato la norma istitutiva dei Fondi interprofessionali, indicano quale fine della spesa dei fondi per la formazione, l’occupabilità dei lavoratori e la competitività delle imprese. La norma prevede che la formazione attivi le competenze virtuose verso un cambiamento nel modo di lavorare, che, applicato a livello organizzativo, migliori le prestazioni lavorative, producendo vantaggi sia a favore dell’impresa che dei lavoratori.
Alle centinaia di milioni di euro gestiti dai 21 Fondi interprofessionali attivi, si sommano i Fondi regionali ed i 230 milioni di euro previsti dal recente Decreto Rilancio tramite il “Fondo Nuove Competenze”, gestito dall’Anpal, che, per l’anno 2020, consente di finalizzare parte dell’orario di lavoro a percorsi formativi. Cospicue risorse, numerosi i soggetti che le gestiscono.
Per evitare che il sistema dei finanziamenti per la formazione marginalizzi i lavoratori già a rischio occupazionale, premiando la catena di soggetti attuatori che, in quanto soggetti privati, operano con logiche di mercato, occorre iniziare a valutare i concreti impatti della formazione. Al netto di alcuni casi eccellenti, i sistemi di valutazione in uso si occupano di monitorare gli aspetti formali della spesa dei finanziamenti: quante ore, quanti partecipanti, quale gradimento, quanta capacità di spesa. Criteri necessari ma non sufficienti per un chiaro riscontro dell’impatto della formazione sull’impresa e sui lavoratori. Come procedere?
Già in fase di progettazione dell’intervento occorre delineare il campo di osservazione della valutazione, coinvolgendo in modo paritetico sia impresa che lavoratori. In secondo luogo, occorre definire con chiarezza gli obiettivi della formazione e gli indicatori da utilizzare per verificarne il raggiungimento. In assenza di un progetto di sviluppo competitivo sostenibile, che genera gap di competenze, da cui emerge l’esigenza di adeguamento professionale, l’impatto della formazione non è monitorabile. Gli indicatori di prestazione aziendali (es. volume di produzione rispetto al numero di dipendenti, indici di soddisfazione dei clienti, rapporto fra costi effettivi e costi previsti per un’unità di produzione) sono un punto di osservazione utile, in quanto utilizzano KPI quantificabili, ma non completo poiché misurano solo i risultati conseguiti dall’organizzazione rispetto ai suoi fattori critici di successo. Serve l’introduzione di criteri adeguati a misurare anche aspetti di sostenibilità, corretta gestione aziendale e rispetto dei lavoratori, criteri in grado di monitorare il secondo presupposto vincolante per la spesa dei finanziamenti per la formazione: l’occupabilità dei lavoratori.
Un utile riferimento viene fornito dai criteri ESG (Environmental, Social, Governance), gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Si tratta di una selezione di asset utilizzati in ambito economico/finanziario per indicare tutte quelle attività legate agli investimenti responsabili. Misurare i criteri ESG implica di pensare sì al business (competitività dell’azienda), ma con un’ottica di lungo termine, rispettando ambiente, persone ed etica nella gestione. Il monitoraggio dei criteri ESG valuta come le aziende sono in grado di assumersi responsabilità non unicamente legate al profitto, e in via indiretta disincentiva comportamenti opportunistici poiché tiene sotto controllo i criteri per il successo a lungo termine: sostenibilità dei processi con cui vengono assunte le decisioni aziendali, modalità con cui si decidono gli obiettivi, mezzi per il raggiungimento e la misurazione dei risultati finali, valorizzazione dell’ambiente e valorizzazione del capitale umano.
* Laurea Magistrale in Scienze Politiche (Università degli Studi di Milano) e Master in Lobbying & Public Affairs (Università LUMSA di Roma). Sono da sempre impegnata nel sistema della formazione continua e delle politiche attive per la formazione (governance del sistema, progettazione ed erogazione), e per 11 anni ho diretto un ente di formazione del sistema confindustriale (FormaMec ANIMA). Attualmente opero come libera professionista. Progetto Piani formativi e collaboro attivamente con Parti Sociali e associazioni di rappresentanza nell’articolazione della domanda formativa delle imprese e dei lavoratori. Relatrice a convegni istituzionali in qualità di esperta in processi formativi e corretto utilizzo dei Fondi interprofessionali, scrivo articoli, pubblicazioni ed erogo consulenze e docenze specialistiche sui processi di governance che caratterizzano i Fondi interprofessionali, la formazione continua e la bilateralità.
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Politica
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Lo 007 che spiò il braccio destro di Meloni era un fondatore di FdI. Mantovano: “Da Lo Voi reato grave”
Economia & Lobby
Nuova mossa Usa contro la Cina: stop all’arrivo di pacchi. Pechino: “Irragionevole”. Anche l’Ue contro l’e commerce cinese. E indaga su Shein
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - L’attesa è quasi finita e il divertimento di Mirabilandia sta per tornare: giovedì 17 aprile, con orario 10.30-18.00, prenderà ufficialmente il via la nuova stagione del parco divertimenti più grande d’Italia. Quest’anno ad attendere tutti i visitatori ci sarà l’imperdibile novità di Nickelodeon Land, la nuova area dedicata alle famiglie con bambini e giovani adulti, con attrazioni e servizi a tema dove vivere giornate indimenticabili in compagnia di SpongeBob e Patrick, le Tartarughe Ninja, Dora l'esploratrice e i Paw Patrol.
Con le festività pasquali, l’apertura del Parco prevede un lunghissimo week end che durerà 11 giorni! Un momento unico per provare tutte le novità per delle esperienze memorabili. La stagione 2025 di Mirabilandia presenterà anche eventi esclusivi, nuovi show emozionanti e spettacoli per tutti i gusti. Il palinsesto definitivo è un work in progress che verrà svelato nelle prossime settimane. Per i visitatori più spericolati, niente di meglio delle attrazioni adrenaliniche da Guinness dei primati come iSpeed, Katun e Divertical; gli appassionati cowboy vivranno le atmosfere western nella Far West Valley; gli amanti dei motori troveranno il rombo delle moto a Ducati World; paura e terrore la faranno da padrone a The Walking Dead, l’horror house ispirata alla nota serie televisiva, unica in Italia; dinosauri e ambientazioni di milioni di anni fa animeranno le vie di Dinoland.
Da sabato 14 giugno a domenica 31 agosto torna anche Mirabeach, il parco acquatico più caraibico della Romagna. La stagione 2025 di Mirabilandia prenderà il via giovedì 17 aprile e si concluderà domenica 2 novembre. Per rendere il divertimento un’esperienza sempre più alla portata di tutti, anche quest’anno sarà possibile utilizzare - grazie alla partnership con Scalapay - i servizi con la formula buy now, pay later (compra ora e paga successivamente) per una dilazione della spesa per gli abbonamenti e i soggiorni con formula Parco+Hotel.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "L'Italia e l'Europa respingano senza esitazioni e con fermezza il piano di Trump su Gaza, un disegno criminale che allontana qualsiasi prospettiva di pace calpestando i diritti del popolo palestinese". Così in una nota Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria Pd.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "Appresa la tristissima notizia della sparatoria di Orebro desidero far giungere a Vostra Maestà, alle famiglie delle vittime e all’amico popolo svedese le più sentite condoglianze della Repubblica italiana e mie personali. Condanniamo con la massima fermezza questo insensato gesto di violenza. Siamo vicini al lutto della Svezia con sentimenti di solidale partecipazione, mentre auguriamo ai numerosi feriti un pronto e completo recupero". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato a Re Carlo XVI Gustavo di Svezia.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "Non solo si è scarcerato un criminale, non lo si è assicurato alla giustizia, mandando quell'aereo all'Aia, invece che in Libia, per coprire questi dati di fatto, noi abbiamo assistito, per una settimana, ad una guerra del Governo e di tutto il centrodestra contro la magistratura. Ed è ancora più grave, se pensiamo che chi ha scatenato la guerra è la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Io penso che dietro al vittimismo di Meloni ci siano ipocrisia e voglia di nascondere i veri problemi del Paese". Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, nel corso di un intervento andato in onda durante la trasmissione di la7, "di Martedì", poi rilanciato sui social.
"Il fatto che attacchi un altro potere dello Stato, come la magistratura, per non discutere di economia la dice lunga. Negli stessi giorni, i dati Istat erano inequivocabili, non c'è crescita, cresciamo solo dello 0,5% a fronte di una previsione dell'1,2%. Se non ci fosse il Pnrr saremmo già in recessione. E, invece, il Governo Meloni aveva raccontato agli italiani un altro film", ha proseguito Ricci. "Credo che, giorno dopo giorno, questo velo di vittimismo stia cadendo, e sta emergendo la poca sostanza dei fatti, tanto è vero che Meloni teme di andare in Parlamento, a spiegare la sua posizione e a prendersi le sue responsabilità", ha concluso Ricci.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "Trump questa volta farà tutto quello che ha detto in campagna elettorale. Ha progetto alternativo all'esistenza dell’Ue come organizzazione multilaterale e comunitaria. Adesso abbiamo capito che quella di Trump è una sfida mortale per il nostro progetto e dobbiamo comportarci bene conseguenza". Lo dice Enrico Letta in un'intervista a La Vanguardia. Per l'ex-premier "è chiaro che l’Europa sarà il prossimo obiettivo" del presidente Usa sul fronte dazi.
Quale dovrebbe essere la risposta dall'Ue? "Se Trump attaccasse il commercio, come sta facendo con Canada e Messico, saremo costretti a reagire". A partire dal settore finanziario a quello dell'innovazione e energetico. "Penso che sia essenziale procedere verso un mercato unico di energia per garantire una diminuzione dei costi".
Quale potrebbe essere l'impatto delle elezioni tedesche nel processo di integrazione? "L’ascesa dell’estrema destra potrebbe cambiare la strategia di integrazione europea. Il grande timore è che il populismo europeo costringa il continente a discutere soltanto un unico tema: l’immigrazione. E' un problema, ma non la priorità. Dobbiamo gestirlo, ma il vero problema è la mancanza di competitività. Perché se manca la crescita, manca tutto il resto".
Washington, 5 feb. (Adnkronos/Afp) - Una sparatoria nello Stato americano dell'Ohio ha provocato almeno un morto e cinque feriti. Ad annunciarlo alle prime ore di oggi è stata la polizia locale, spiegando che il presunto responsabile è ancora in fuga.
La sparatoria è avvenuta nella tarda serata di ieri ora locale a New Albany, in un deposito in cui sono immagazzinati cosmetici. C'è stata "una vittima" e cinque feriti, raggiunti da colpi di arma da fuoco, ora ricoverati in ospedale, ha annunciato Greg Jones, capo della polizia della città.
Sulla "persona di interesse", ossia il sospetto, Jones ha detto che non vi è motivo "di credere che sia una minaccia generale per la società". "Sembra che si tratti di un attacco mirato", ha aggiunto, spiegando che la polizia ha evacuato circa 150 persone e che nel magazzino è stata trovata un'arma da fuoco. Jones ha detto che le autorità stanno operando per fermare il sospetto.
Pechino, 4 feb. (Adnkronos) - Pechino non resta ferma davanti alla decisione di Trump di porre dazi aggiuntivi del 10% sui prodotti cinesi importati negli Stati Uniti. Ma manda una risposta che, secondo molti osservatori, è "più simbolica" che altro. La rappresaglia cinese colpisce il settore dell'energia, delle auto, arriva con "contromisure" che prendono di mira singole aziende americane e con una stretta sulle esportazioni di metalli e metalloidi, oltre a un'indagine antitrust contro Google. Sembra l'inizio di un nuovo round della guerra commerciale tra le due potenze. Quella in cui, ripetono da tempo i cinesi, "non ci sono vincitori né vinti".
Il leader cinese Xi Jinping, che non fa mistero delle sue ambizioni di una Cina alla guida di un ordine mondiale alternativo, potrebbe vedere persino un'opportunità, evidenzia la Bbc, sottolineando come le contromisure cinesi, tutte mirate, siano limitate nella portata rispetto ai dazi decisi da Trump, come l'impatto sugli Usa possa essere limitato. Gli Stati Uniti sono il principale esportatore di Gnl al mondo, ma riguarda la Cina circa il 2,3% di queste esportazioni e il grosso delle importazioni di auto arriva da Europa e Giappone. Così, secondo la rete britannica, potrebbe trattarsi di un modo per guadagnare un po' di potere contrattuale in vista di eventuali colloqui, anche se esiste comunque il rischio di una guerra commerciale più vasta fatta di rappresaglie.
La rete britannica sottolinea come molto sia cambiato dalla prima Amministrazione Trump, come l'economia cinese non sia più dipendente dagli Stati Uniti, come era nel 2020, come Pechino abbia rafforzato gli accordi con gli 'amici' in Africa, in America Latina e nel Sudest asiatico. E, rimarca la Bbc, mentre le mosse di Trump seminano divisione, con la minaccia di colpire persino l'Ue con i dazi, la Cina vorrà apparire calma, stabile e forse anche un partner commerciale più attraente.
La risposta cinese ai nuovi dazi "è una mossa più che altro simbolica", secondo Louise Loo di Oxford Economics, che - come riporta il Wall Street Journal - ritiene probabile ulteriori round di dazi. La risposta cinese sembra voler tenere 'in panchina' "misure che potrebbero provocare un danno più importante agli scambi commerciali" tra le due potenze, scrive il New York Times. "Si tratta di una risposta relativamente limitata, che interessa non più del 30% delle esportazioni Usa in Cina", conviene Bert Hofman, con un passato alla Banca Mondiale e ora docente all'East Asian Institute della National University of Singapore. Anche perché, è il ragionamento, probabilmente i cinesi si tengono pronti poiché "questo potrebbe essere solo il primo passo dell'Amministrazione Trump".
In questo contesto, secondo Yun Sun, direttore del programma Cina dello Stimson Centre, con "la politica 'America First' di Trump", che "porterà sfide e minacce per tutti i Paesi nel mondo", dal "punto di vista della competizione strategica Usa-Cina, un peggioramento di leadership e credibilità statunitense andrà a vantaggio della Cina".
E, come dice alla Bbc John Delury, docente alla Yonsei University di Seul, "la combinazione di dazi contro i principali partner commerciali e il blocco degli aiuti all'estero mandano al Sud Globale e all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico il messaggio che gli Usa non sono interessati alla collaborazione a livello internazionale". Così, "il messaggio di Xi sulla globalizzazione 'win-win' assume un significato completamente nuovo mentre l'America fa un passo indietro".
Tuttavia, evidenzia Chong Ja Ian di Carnegie China, "molti alleati e partner degli Usa, soprattutto nel Pacifico, hanno motivi per lavorare con Pechino, ma hanno anche ragione per essere prudenti". E per questo, osserva, "abbiamo visto avvicinarsi Giappone, Corea del Sud, Filippine e Australia". Ci sono i timori per l'assertività cinese nel Mar cinese meridionale, ma anche per Taiwan, isola di fatto indipendente che Pechino considera una "provincia ribelle" da "riunificare" e che è uno dei 'temi caldi' nei rapporti tra Washington e Pechino.