“Meschino e disonesto”. Così l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commentato il comportamento dall’attuale presidente americano Donald Trump, che giusto ieri lo ha accusato di “tradimento”, senza però fornire prove a conferma. Non ha mai pronunciato il nome del tycoon, ma è evidente a chi fa riferimento Obama. L’ex inquilino della Casa Bianca, partecipando alla sua prima raccolta fondi virtuale in vista delle presidenziali a fianco di Joe Biden, ha anche elogiato il “Grande Risveglio” negli Usa, “soprattutto tra i giovani” di fronte a chi (Trump) è capace di “promuove la divisione e considera alcune persone in questo Paese come più americani di altre“, ha aggiunto l’ex presidente.
Intervistato al Christian Broadcasting Network, il tycoon ha puntato il dito contro il predecessore, tornando su un tema già dibattuto l’anno scorso: secondo Trump infatti l’Fbi sotto Obama aveva fatto intercettare i telefoni alla Trump Tower durante la campagna elettorale, anche se l’ispettore generale del Dipartimento alla Giustizia Michael Horowitz ha poi reso noto lo scorso anno di non aver trovato prove a riguardo. La tenacia dell’attuale presidente nel portare avanti queste accuse rientra quindi, secondo Obama, in un “approccio disordinato, disorganizzato, meschino”, portato avanti negli ultimi due anni e favorito da “una Casa Bianca sostenuta dai repubblicani al Congresso e da una struttura dei media” che ha messo in discussione “le basi di chi siamo e dovremmo essere”.
In vista delle presidenziali di novembre, l’attuale presidente, poi, ha ricordato l’ex inquilino della Casa Bianca non ha saputo riconoscere l’emergenza coronavirus come tale, come invece fatto dai democratici. “Non c’è nessuno in cui io confidi di più che nel mio caro amico Joe Biden per potere risanare questo Paese e tornare alla normalità”, ha sottolineato Obama, che con il suo intervento ha fruttato alle casse della campagna dell’ex vice presidente e candidato democratico Biden già più di 7,6 milioni di dollari, di cui 4 versati da circa 120 mila persone ancor prima che iniziasse la raccolta fondi.
Appartenere a due sponde politiche opposte non conta, ha aggiunto Obama che ha portato come esempio il suo predecessore George W. Bush, con il quale – ha detto – era in disaccordo “su moltissime cose”. A differenza di Trump però Bush, ha sottolineato, “aveva ancora una considerazione di base per lo stato di diritto e l’importanza delle nostre istituzioni”.