I Mousesports in Europa, gli Evil Geniuses in Nord America, gli EDG in Cina e i Legacy Esports in Australia hanno tutti un denominatore comune: fanno parte del Team Razer, ovvero l’insieme di squadre scelto da Razer, leader globale nel lifestyle gaming, per farsi rappresentare nel mondo esports. Un settore su cui Razer già da diversi anni ha deciso di investire, sia su organizzazioni come quelle già citate sia su eventi e campionati. Un esempio su tutti sono i Giochi del Sud-Est Asiatico 2019 in cui per la prima volta, grazie anche al supporto di Razer, gli esports sono entrati ufficialmente nel medagliere come disciplina sportiva per un successo travolgente di pubblico.

Solo il primo giorno, le piattaforme di streaming di Razer hanno registrato oltre un milione di visualizzazioni con circa 70mila spettatori in simultanea. Nel momento di massima visibilità, la San Juan Arena era sold out e le piattaforme di streaming di Razer hanno registrato 20 milioni di impression con 90mila spettatori in contemporanea. Gli appassionati hanno anche trascorso oltre 200.000 ore a guardare lo streaming su YouTube, rendendolo uno dei primi 10 video di tendenza sul gaming a livello globale sulla piattaforma.

Per il 2020 Razer ha inoltre lanciato il SEA Invitational 2020, torneo primo nel suo genere, per preparare gli atleti e le federazioni della regione ai Giochi del Sud Est Asiatico che si svolgeranno in Vietnam l’anno venturo. Con un nuovo ed esclusivo format di torneo online, il SEA Invitational ha preso il via il 22 giugno 2020 e culminerà nelle finalissime del 3-5 luglio 2020. Tre saranno i titoli presenti al SEA Invitational: PlayerUnknown’s Battlegrounds Mobile (PUBG Mobile), Dota2 e Mobile Legends: Bang Bang.

Un momento dei Giochi del Sud-Est Asiatico 2019 in cui per la prima volta gli esports sono entrati ufficialmente nel medagliere come disciplina sportiva.

Quella di Razer di contribuire alla diffusione del gaming competitivo è una missione ormai decennale che è parte integrante della filosofia dell’azienda, come ci ha raccontato David Tse, il Global Esports Director di Razer, che abbiamo intervistato per comprendere meglio la connessione attuale tra gli esports e l’azienda e quali siano i loro progetti futuri.

Cosa sono gli esports per Razer?
Per Razer gli esports sono l’infinita passione di competere e vincere. In particolare siamo state una delle prime aziende che abbia mai sponsorizzato un torneo esports, la Cyber Athlete Professional League. Da quel momento Razer ha sostenuto alcuni delle più importanti competizioni del mondo del gaming sia a livello locale che globale. Possiamo serenamente affermare che l’esports è nel nostro DNA.

Inoltre siamo stati la prima compagnia a progettare periferiche di livello professionale per soddisfare le esigenze dei videogiocatori competitivi, nonché per aiutarli a sviluppare le loro abilità a un livello del tutto uonvo. Oggi interagiamo costantemente con i team e i loro atleti, sfruttando le loro competenze per ottenere indicazioni preziose per la nostra sezione di ricerca e sviluppo al fine di ottimizzare i nostri prodotti, sia in termini di design che di qualità. Siamo autentici e appassionati in quello che facciamo e la nostra priorità è contribuire al successo dell’intero settore dell’esports.

Attualmente Razer ha stretto importanti collaborazioni con le istituzioni asiatiche: pensate ci siano più opportunità in questa specifica regione?
Lo scorso anno Razer ha finalmente completato il percorso voluto dal nostro CEO Min-Liang Tan con l’introduzione degli esports nel medagliere dei SEA Games, i Giochi Asiatici. Una pietra miliare che rappresenta il riconoscimento del gaming competitivo allo stesso livello dello sport tradizionale. Per noi si tratta di un punto di partenza che cercheremo di sfruttare per dare carburante alla regione, in termini di diffusione degli esports, con altre e nuove iniziative, come per esempio il recente annuncio dei Razer Southeast Asian Invitational 2020: 10 nazioni partecipanti, 400 team, 3’000 atleti esports si sono già iscritti.

Siamo orgogliosi di aver contribuito a guidare gli esports in Asia a un nuovo livello: è chiaro che le opportunità in questa regione siano la conseguenza sia degli ottimi rapporti con le Federazioni esports locali che della significativa crescita della comunità di videogiocatori. Siamo tuttavia convinti che tale modello possa essere mutuato e replicato in altre aree del mondo senza troppe difficoltà.

Razer ha anche dato un importante aiuto ai suoi partner per sostenerli nella lotta al Covid-19. Quanto l’attuale emegenza sanitaria potrebbe cambiare gli esports?
Uno dei punti di forza della comunità esports e gaming è la passione condivisa per i giochi: una passione che per noi diventa naturale sostenere. Recentemente abbiamo visto gli esports accelerare a livello globale, soprattutto a causa delle restrizioni dettate dall’emergenza Covid-19 per gli eventi sportivi: un fattore che ha portato anche molti atleti tradizionali a giocare le versioni digitali dei loro sport e a divertirsi insieme ai loro tifosi sulle piattaforme di streaming. La capacità di portare contenuti in streaming senza interruzioni in tutto il mondo è stato il principale motivo della crescita improvvisa degli esports a livello di attenzione mediatica: sempre più utenti si sono avvicinati al mondo del gaming per assistere a gare di altissimo profilo con le nuove generazioni di atleti riconosciuti come star mondiali.

L’infografica di Razer per il sostegno ai partner durante l’emergenza Covid-19: Razer metterà sul piatto fino a 50 milioni di dollari entro il 2020 tramite i tre principali elementi di supporto del proprio ecosistema: Razer Gold, Razer Fintech e zVentures

Qual è il significato di “sponsorizzare un team” per Razer?
Per Razer significa creare una collaborazione proficua. Valori come la sportività, la dedizione, il gioco di squadra sono cruciali per Razer ed è ciò che noi cerchiamo quando invitiamo una nuova organizzazione esports a far parte del nostro Team Razer. Vogliamo che loro siano capaci di ispirare i propri tifosi raggiungendo al tempo stesso eccellenti livelli competitivi.

Piuttosto che considerare solo le metriche tradizionali, come vittorie, numero di fan e creazione di contenuti, la nostra idea del Team Razer è più ampia: essa diventa una collaborazione più profonda e più stretta, a doppio filo potremmo dire, con gli atleti in varie attività. Come ad esempio coinvolgerli nello sviluppo di nuovi prodotti da gaming che soddisfino anche i videogiocatori più esigenti.

Pensate che il mercato mobile possa essere il futuro della scena competitiva?
Posso senza dubbio affermare che il mobile gaming gioca un ruolo fondamentale sia nel presente che nel futuro degli esports. In questo momento ci sono diversi tornei di livello mondiale giocati su titoli mobile come Clash of Clans, Clash Royale o Arena of Valor. E insieme ai tornei anche il numero di spettatori sta crescendo costantemente così come l’interesse intorno alle competizioni e ai montepremi per le fasi finali degli eventi.

Il nostro reparto di ricerca e sviluppo è costantemente alla ricerca di innovazione anche in questo segmento particolare di mercato. L’annuncio del nostro controller da mobile gaming universale per Android, il Razer Kishi, è uno degli esempi più recenti legati a Razer. Il mobile gaming diventerà ancora più sofisticato, specialmente con il lancio dei nuovi servizi di cloud gaming che permetteranno di giocare a titoli da console direttamente sul proprio smartphone. Il Razer Kishi è stato progettato per accompagnare proprio questo nuovo trend, permettendo ai gamer di avere un controller ad altissime prestazioni su mobile, massimo controllo e zero ritardo: tutti fattori fondamentali per vincere.

Il nuovo controller Razer Kishi pensato per il mobile

Le organizzazioni esports italiane hanno spesso difficoltà nel trovare sponsor e partner che sostengano le loro attività competitive: che consiglio potreste dare loro?
Nonostante sia indiscutibile che in alcune regioni gli esports siano più affermati e seguiti, è altrettanto vero che, a prescindere dal luogo geografico, il settore ha necessità di percepire la sfida degli esports come un’opportunità di crescita. Ciò che sto per dire vale per qualsiasi nazione e non fa eccezione l’Italia: ogni attore del movimento esports, dagli atleti ai team, dai tournament organizer, grandi e piccoli, fino alle aziende come Razer, dovrebbero concentrarsi sulla creazione di contenuti come fattore determinante per coinvolgere gli spettatori e suscitare interesse durante e dopo i tornei. L’intera scena esports deve essere appetibile al pubblico, come un grande spettacolo, in cui il torneo rappresenta il momento top dell’anno. Se si riescono ad attirare più fan l’ecosistema crescerà in modo naturale in termini di importanza e sponsorizzazioni. Ma tutto deve partire da contenuti di alta qualità così che il pubblico sia impegnato anche nei periodi di pausa dai tornei, tenendolo costantemente occupato e interessato.

Quali sono le prospettive future di Razer per il 2021?
Lavoriamo continuamente per rinforzare la nostra leadership nell’esports con giocatori e tornei in tutto il mondo. Attualmente abbiamo 10 organizzazioni esports nel nostro Team Razer e alcuni dei migliori videogiocatori che competono ai massimi livelli con il sostegno delle periferiche professionali targate Razer. Nonostante ciò siamo costantemente alla ricerca di nuovi campioni che portino la loro eccellenza nelle più importanti arene al mondo, attirando sempre più tifosi. Lavoreremo inoltre su un altro dei nostri obiettivi: la crescita della comunità esports offrendo agli atleti diversi livelli di opportunità per sviluppare le proprie abilità.

Ultimo, ma non meno importante, Razer continuerà a lavorare sulla propria missione istituzionale: portare gli esports ai Giochi Olimpici, rendendoli lo sport più inclusivo sul palcoscenico mondiale. Basandoci sul successo dei trentesimi Giochi Asiatici nel 2019, potete prepararvi a nuove entusiasmanti novità per il nuovo anno.

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