L’operatività - spiega la nota congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti - avrà inizio nel fine settimana: "Su questi convogli potranno trovare spazio dai 70 ai 100 ciclofattorini". Ma nel confronto per trovare soluzioni comuni, aggiungono, c'erano "due grandi assenti, imprese di delivery e Regione Lombardia"
Dopo una battaglia con Trenord durata quasi i mesi, rider potranno tornare con le loro bici sui treni. Lo annuncia una nota congiunta dei sindacati – Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti – in cui si spiega che “si sono incontrati con Trenord al fine di trovare le soluzioni idonee a poter garantire il diritto alla mobilità dei lavoratori del delivery food”. Il divieto era stato introdotto da Trenord all’inizio della Fase 3 per limitare la massiccia presenza dei fattorini, che durante il lockdown avevano visto aumentare a dismisura le richieste di consegne a domicilio e la sera affollavano le banchine per tornare a casa. I sindacati spiegano che, rispetto alle richieste delle segreterie, l’azienda di trasporto ha presentato una serie di soluzioni “atte a superare le problematiche”. Come per esempio l’aver individuato alcuni treni sulle tratte più frequentate (come quelle verso l’hinterland) e nelle ore di punta, su cui riservare delle carrozze “ad uso esclusivo per il trasporto di biciclette in modo da poter garantire a tutti i passeggeri un viaggio in totale sicurezza“. Su questi treni, prosegue la nota, potranno trovare spazio dai 70 ai 100 rider. Le soluzioni trovate entreranno in vigore nel fine settimana.
Le tappe della vicenda – Il 3 giugno, la società che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia ha comunicato il divieto di salire sui treni con le bici. Dopo le proteste arrivate sia dai pendolari sia da Legambiente, che ha chiesto “l’immediata revoca di un provvedimento gravemente discriminatorio”, l’azienda aveva spiegato la decisione chiamando in causa i fattorini. L’azienda di trasporti aveva parlato di un vero e proprio “assalto ai treni”, con le bici che occupavano troppo spazio, costringendo i viaggiatori ad avvicinarsi gli uni agli altri, nonostante il distanziamento. Così i fattorini che aspettavano il treno alla banchina sono stati avvertiti che la bici andava lasciata a terra. Con il rischio di vedersela rubare e non poter più lavorare. I riders allora avevano incrociato le braccia: “Prima eravamo indispensabili, eroi, e ora siamo stati dimenticati”. Oggi arriva l’accordo tra Trenord e i sindacati. Ma con una nota polemica: “Ci tocca purtroppo constatare ancora una volta – scrivono le sigle – i due grandi assenti in questo importante confronto: le imprese di delivery e Regione Lombardia“.