Il segretario generale lascia la guida del sindacato di via Lucullo e propone il suo braccio destro come successore: via libera all’unamità dall’esecutivo nazionale. Il prossimo passaggio formale il voto da parte del Consiglio confederale nazionale, convocato per sabato 4 luglio. Nella prima conferenza stampa il leader in pectore risponde già al presidente di Confindustria Bonomi. Poi annuncia le linee programmatiche: "Lavoro, lotta all'evasione, una nuova politica industriale"
Carmelo Barbagallo, dopo quasi sei anni alla guida della Uil, lascia il sindacato di via Lucullo e propone suo successore l’attuale segretario generale aggiunto, Pierpaolo Bombardieri. Il cambio al vertice del sindacato, discusso dall’esecutivo nazionale, ha ottenuto il via libera all’unamità. Il prossimo passaggio formale prevede il voto da parte del Consiglio confederale nazionale, convocato per sabato 4 luglio a Roma. Barbagallo era stato eletto al vertice dell’organizzazione il 21 novembre 2014 e poi riconfermato, per il secondo mandato, il 23 giugno 2018. Ora si avvia alla guida della Uil pensionati. “Bisogna partire dal lavoro, rinnovare i contratti“, anche “con la riduzione dell’orario a parità di trattamento economico e una redistribuzione della produttività”, spiega Bombardieri, che nella prima conferenza stampa da leader in pectore risponde già al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: “Ribadiamo la proposta di fare un patto per il Paese, in un lavoro comune tra governo e parti sociali. Se poi insiste a spiegarci che è contro il contratto nazionale, che non è per il rinnovo dei contratti, gli risponderemo per le rime. Per noi i contratti nazionali sono assolutamente indispensabili“.
Partire dal lavoro, ma anche dalla “battaglia” all’evasione fiscale e un maggiore potere d’acquisto a lavoratori dipendenti e pensionati. Dagli investimenti e dalla politica industriale. Sono alcune delle linee programmatiche indicate da Bombardieri: “Ribadiamo la proposta di fare un patto per il Paese, in un lavoro comune di governo e parti sociali”. L’obiettivo è “diminuire le disuguaglianze sociali“, che questa emergenza “rischia di allargare”, ha detto Bombardieri. “Bisogna partire dal lavoro – ribadisce – rinnovare i contratti, dare posti stabili e dignitosi ai giovani, fare politiche industriali degne di questo nome e politiche ambientali, rilanciare il mezzogiorno, perché non possiamo permetterci un Paese che viaggia ancora a due velocità. Assumere la battaglia all’evasione fiscale come una questione morale: vorremmo si dicesse che chi evade, ruba e vorremmo vedere azioni concrete”, ha affermato Bombardieri, ringraziando Barbagallo per il lavoro fatto in questi anni per “un’organizzazione in crescita, unita e compatta”.
Bombardieri, 56 anni, nato a Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria), ha iniziato appunto il suo impegno sindacale da segretario generale degli under 30 nei primi anni Novanta. Poi viene dapprima eletto segretario della Uil Università e Ricerca di Roma e del Lazio e nel 2007 passa in confederazione regionale dove assume l’incarico di segretario organizzativo e, successivamente, nel 2013, quello di segretario generale. Ai vertici della Uil di Roma e del Lazio, segue le numerose vertenze che coinvolgono i lavoratori del pubblico impiego, del privato e dei servizi. Nel novembre del 2014, appena eletto segretario generale dal congresso nazionale, Barbagallo lo propone come segretario organizzativo della confederazione. Nel gennaio 2019 viene eletto segretario generale aggiunto.
Europeista convinto, fa parte dell’Esecutivo della Ces, la Confederazione Europea dei Sindacati. Un incarico, questo, che intende conservare per dare al suo mandato “un ampio respiro e un’ineludibile connotazione moderna e internazionale“. La successione a Barbagallo, quindi, si prospetta come il naturale frutto di una forte sintonia, corroborata da un consenso consolidatosi all’interno di tutta la Uil. Fino all’odierna riunione dell’esecutivo, che ha dato il via libera al cambio al vertice.