Dall'analisi New York Times/Siena College, nei cosiddetti 'battleground States', il candidato democratico è dato in vantaggio sul presidente degli Stati Uniti con un margine di almeno sei punti e uno medio di nove
L’ex vicepresidente e candidato democratico Joe Biden non stacca l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump solo sul voto nazionale per la Casa Bianca, ma avanza in sei Stati di solito in bilico, i cosiddetti ‘battleground States’, con un margine di almeno sei punti e uno medio di nove: secondo il sondaggio New York Times/Siena College sono Michigan (+11%), Wisconsin (+11%), Pennsylvania (+10%), Florida (+6%), Arizona (+7%) e North Carolina (+9%), Stati in cui il tycoon vinse nel 2016. Tra i sostenitori, praticamente tutto l’elettorato di colore. Secondo il sondaggio del Washington Post-Ipsos, l’appoggio degli afroamericani nei confronti dell’ex vicepresidente è unanime: il 92% voterà Biden contro il 5% che preferirà Trump. E dopo la pubblicazione delle nuove rilevazioni, il tycoon torna all’attacco: “Le fake news e i falsi sondaggi non hanno mai fatto peggio di così. I media corrotti sono impazziti!”, ha scritto su Twitter.
Altro smacco per il tycoon i dati sulla disoccupazione: dopo essersi aggiudicato il merito di aver fatto scendere la disoccupazione ai minimi storici, soprattutto tra gli afroamericani, Trump si è visto fortemente contraddetto dall’analisi del Dipartimento del lavoro che ha registrato la scorsa settimana 1,48 milioni di persone che hanno richiesto il sussidio negli Stati Uniti.
Sondaggi – Solo la metà dei sostenitori di Biden, secondo l’analisi di Washington Post-Ipsos, dice che voterà per il democratico perché effettivamente lo sostiene, mentre l’altra lo farà solo per “opporsi a Trump”. Il 90% degli elettori afroamericani ritiene infatti che il presidente non abbia affrontato la vicenda dell’omicidio di George Floyd nel modo migliore, come il 76% per quanto riguarda il movimento di protesta, mentre il tycoon stesso ha dichiarato di essere stato “il presidente che ha fatto di più per gli afroamericani dai tempi di Abraham Lincoln“.
L’ex vicepresidente suscita poco entusiasmo tra i giovani e solo l’87% degli elettori più anziani lo considera solidale con i problemi della comunità afroamericana, la percentuale scende al 66% tra gli elettori sotto i 40 anni. Il fatto che Biden possa scegliere una donna afroamericana al suo fianco come vice in caso di vittoria è ormai dato per scontato: per un 50% questo sarebbe molto o abbastanza importante, per un 49% non lo sarebbe.
Le elezioni di novembre sono sempre più attese, dopo settimane di mobilitazione contro la violenza della polizia e il razzismo istituzionalizzato: tre elettori afroamericani su quattro sono “assolutamente certi di votare”, con il 71% che ritiene che i risultati delle elezioni avranno per loro “una grande importanza”. Se questi numeri sembrano indicare quindi una forte affluenza degli elettori afroamericani – come successe per tutte e due le elezioni vinte da Barack Obama – in tanti, soprattutto tra i più giovani, avranno però diverse difficoltà: un elettore afroamericano sotto i 40 anni su cinque non è registrato nelle liste elettorali, mentre lo sono oltre nove su dieci tra gli elettori più anziani.