Durante l'ultima puntata del talk “E Poi C'è Cattelan”, il cantautore, grande amico di Alessandro Cattelan, complice l'atmosfera di amicizia e goliardica, ha fatto una battuta sulla sua collaboratrice domestica. I social si sono scatenati contro l'artista, accusandolo di razzismo. Lui ha risposto con un video in cui bacia e abbraccia la colf. L'ennesimo episodio che si inserisce in una atmosfera delicata sociale post lockdown che si riversa sui social
Cesare Cremonini è finito in trend topic su Twitter da qualche ora, dopo la sua partecipazione all’ultima puntata di “E Poi C’è Cattelan”. Una sua battuta sulla colf ha scatenato il putiferio social. Complice l’atmosfera di amicizia di lunga data e di complicità con il conduttore Alessandro Cattelan, l’artista tra una battuta e l’altra ha dichiarato: “Ho pensato alla mia donna delle pulizie che si chiama Emilia. Non è vero non si chiama Emilia. Lei è moldava e io ho preteso, in onore della mia terra di chiamarla Emilia. Io voglio chiamare anche mia figlia Emilia. Ognuno dovrebbe chiamare le persone come crede, soprattutto le persone che entrano in casa tua. Sono pagate e quindi possono far cambiare il loro nome”.
Proprio l’ultima frase ha scatenato l’ira di qualche utente su Twitter, che ha accusato il cantautore di razzismo, chiedendo anche a gran voce che facesse le sue scuse alla collaboratrice domestica. I social, specialmente Twitter, sono lo specchio di una parte del Paese, che a fatica sta uscendo dal lockdown. Una alta soglia della sensibilità, guida l’utente medio a puntare il dito su frasi o espressioni che vengono dette da personalità dello spettacolo, durante le ospitate televisive, radiofoniche o nelle interviste. Una corsa ormai quotidiana al politically correct, in cui spesso si decontestualizzano frasi da argomenti più ampi.
Cesare Cremonini alle critiche ha risposto con un semplice video, pubblicato sui suoi canali social, in cui abbraccia e bacia la sua colf, la quale con affetto ricambia e si lancia in una battuta a sorpresa: “Sono Emilia Rumena, non Emilia Romagna!”