Gli ultimi ingorghi sono di venerdì: 6 chilometri di coda al mattino tra Genova Est e Nervi, lungo la A12 in direzione Livorno, a causa di un ritardo di un’ora e mezza nella riapertura nel tratto, chiuso per consentire l’apertura di un varco che permetta le ispezioni in alcune gallerie. E nel pomeriggio, con i turisti in arrivo da Piemonte e Lombardia diretti verso il mare per il week end, la situazione è peggiorata in diversi tratti interessati dai cantieri con code fino a 12 chilometri al bivio A12-A7 Milano-Genova e Genova Nervi. Altri serpentoni chilometrici si sono formati sull’A7 tra Genova Bolzaneto e il bivio A7-A12 Genova-Livorno, sempre per lavori, così come sull’A10 Genova-Ventimiglia e tra Celle Ligure e bivio A10-complanare Savona.

Un bollettino di guerra, quello del traffico ligure, che soffoca tra chiusure, cantieri, salti di carreggiata. E il piano di Autostrade rischia di mandare definitivamente in tilt la viabilità lungo le grandi arterie regionali, con ripercussioni anche lungo la Aurelia e nei paesi, come accaduto nelle scorse settimane ad Arenzano. Uno “stritolamento” della Riviera di Levante, lo definisce il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco parlando di una situazione “non più sostenibile”, mentre il governatore Giovanni Toti chiede “serietà” e “rapidità” alla società concessionaria e al ministero dei Trasporti perché “così non possiamo andare avanti”.

Con la stagione turistica alle porte, infatti, si diffonde la paura della paralisi. E restano due giorni per trovare una soluzione che eviti ad Autostrade di procedere con il suo piano per le ispezioni delle gallerie, la cui prima tranche dovrà terminare entro il 15 luglio. Modalità di intervento, tempistiche e problemi sono l’ultimo strascico del crollo del ponte Morandi, delle inchieste e della battaglia sulla revoca della concessione che ha innescato. Un vaso di pandora di problemi, inefficienze e buchi nei regolamenti che ha presentato il conto agli automobilisti.

Buona parte dei problemi delle ultime settimane sono riconducibili alla necessità per la concessionaria di ispezionare le gallerie. E farlo in fretta. Il 15 luglio scade il termine stabilito dal ministero dei Trasporti per i controlli. Nonostante le numerose chiusure notturne disposte, con deviazioni sulle carreggiate opposte, Autostrade ritiene di non riuscirci in tempo. E – come riportato da Il Secolo XIX – ha inviato un piano al Mit che prevede la chiusura totale, giorno e notte, week end esclusi, di 14 tratti schierando una task force di un centinaio di persone per accelerare. Un piano che potrebbe partire già la prossima settimana, salvo che da Roma non arrivi il via libera a un posticipo del termine. Una risposta è attesa entro lunedì, in caso contrario la concessionaria è pronta a procedere.

Nelle scorse ore aveva già comunicato al sindaco di Rapallo la chiusura del tratto dell’A12 fino a Chiavari, in entrambe le direzioni, dalle 22 di venerdì alle 6 di sabato. “Autostrade stritola la Riviera di Levante. La situazione non è più sostenibile”, il commento del primo cittadino di fronte a una decisione, scriveva Bagnasco, “che paralizzerà completamente la viabilità della città di Rapallo”. “Non è più ammissibile che arrivino comunicazioni perentorie di chiusure che non tengono conto della stagionalità estiva, e dei tantissimi arrivi turistici nel weekend – il ragionamento del sindaco – La Liguria deve vivere di turismo, così non si può andare avanti”. Una decisione poi rivista dalla concessionaria: “Un risultato ottenuto a seguito delle continue sollecitazioni”, precisa Bagnasco.

Un momento critico al quale si è arrivati tra carenze di Autostrade e una normativa generica, ferma al 1967. Così quando il 30 dicembre dello scorso anno un pezzo della galleria Bertè, lungo la A26, ha ceduto, ci si è ritrovati davanti a un quadro legislativo vecchio di 53 anni che, con riguardo ai controlli sulle gallerie, era molto generico. A quel punto Autostrade ha proposto – e ottenuto il via libera – a un suo protocollo per i controlli. Molto è stato fatto, ma a fine maggio il ministero ha chiesto anche lo smontaggio e l’ispezione delle onduline che convogliano le acque pluviali per un check sulle infiltrazioni. Termine ultimo: 30 giugno. Da qui la necessità di accelerare, disporre le chiusure notturne e ora anche il rischio di un blocco totale di alcune tratte per terminare i lavori entro la metà di luglio.

Con la possibilità – spiega Il Secolo XIX – che dal ministero dei Trasporti arrivi l’ok a una proroga nelle prossime ore. Nel frattempo, Autostrade si prepara ad attuare il suo piano e la Liguria procede a passo di lumaca. Un’ipotesi che ha mandato su tutte le furie il governatore Giovanni Toti: “Non consentiremo che la Liguria resti paralizzata. Servono serietà, rapidità”. E chiede “un piano alternativo” che” permetta alla regione di ripartire e ai liguri e ai tanti turisti di non restare in coda ore per percorrere pochi chilometri, così non possiamo andare avanti”.

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