Per le elezioni regionali del 2018 l'esponente di Forza Italia ha ricevuto 62mila euro di erogazioni liberali, cioè i contributi ricevuti in piena trasparenza e secondo la legge da candidati o partiti. Di questi 12mila e 500 euro arrivano da realtà legate al mondo della sanità privata come la Fondazione sanità futura. Ventimila euro, invece, sono arrivati da Pellegrini Spa, società impegnata in servizi anche a favore dell'amministrazione pubblica, dalla ristorazione alle pulizie. Due giorni fa l'assessore aveva detto: "Gli ospedali privati vanno ringraziati perché hanno aperto le loro terapie intensive e le loro stanze lussuose ai pazienti ordinari"
Pochi giorni fa, una frase pronunciata durante un talk online lo ha fatto finire di nuovo al centro delle polemiche. “Gli ospedali privati vanno ringraziati perché hanno aperto le loro terapie intensive e le loro stanze lussuose ai pazienti ordinari“, sostiene Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia. La definizione di “pazienti ordinari” e quel ringraziamento per le “stanze lussuose” aperte, ha attirato su Gallera le critiche dell’opposizione. E qualcuno ha ricordato come l’esponente di Forza Italia ha ricevuto finanziamenti da illustri rappresentanti della sanità privata durannte la sua campagna elettorale del 2018. Si tratta delle cosiddette erogazioni liberali, cioè nulla di illegale ma denari devoluti in piena trasparenza da parte di persone giuridiche o fisiche a un determinato candidato o partito politico. Un meccanismo creato per sostituire i vecchi “rimborsi elettorali” e il finanziamento pubblico dei partiti, sistema andato in pensione alle fine dell’ultima legislatura.
È dal 2016 che Gallera – storico coordinatore del Pdl per la città di Milano – si occupa di sanità lombarda, da quando l’allora presidente della Regione, Roberto Maroni, lo ha nominato per la prima volta assessore al Welfare. Alle regionali del 4 marzo del 2018 è risultato poi recordman assoluto di preferenze (con 11.722 voti) e il suo posto in Giunta è stato subito confermato dal neo governatore Attilio Fontana. L’assessore al Welfare, nel marzo del 2020, in piena emergenza sanitaria Covid-19, ha dichiarato all’Ansa: “Il mio ruolo? È sempre stato quello di organizzare il sistema sanitario, di renderlo più efficiente e performante”. Sarebbe quindi interessante conoscere col contributo di chi Gallera sia giunto a questo risultato.
L’ASSOCIAZIONE ITALIA OSPEDALITÀ PRIVATA IN AIUTO A GALLERA – Basta visionare quanto depositato, a norma di legge, al Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’Appello di Milano, la cui attività concerne proprio l’esame delle spese sostenute dai singoli candidati. Ilfattoquotidiano.it è venuto in possesso di questi documenti. Scorrendo il fascicolo denominato “dichiarazione e rendiconto candidato Gallera Giulio”, tra i documenti riguardanti i diversi sponsor, ci si imbatte in una delibera del Consiglio di amministrazione della Fondazione sanità futura, sul sito Internet della quale è scritto che “partendo dalla coesistenza di pubblico e privato nel settore sanitario italiano e europeo, intende progettare, promuovere e sostenere studi e attività di formazione rivolti a sviluppare e migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi”. Da quella Fondazione per Gallera sono arrivati 10mila euro, come stabilito nel cda del 9 febbraio 2018, sul cui verbale si legge: “Rilevata la convergenza degli obiettivi di politica sanitaria con gli obiettivi istituzionali della fondazione e in particolare della qualità del sistema sanitario, la libertà di scelta del Cittadino e il reale pluralismo espressi dal candidato Gallera, il Consiglio di amministrazione delibera una elargizione liberale di 10mila euro”. La seduta è stata presieduta dal professor Gabriele Pelissero, che è anche presidente dell’Assemblea generale dell’Uehp, l’ente europeo che rappresenta la sanità privata, nonché componente del Consiglio nazionale di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, ovvero le strutture sanitarie non pubbliche. Il vicepresidente di Fondazione sanità futura è Dario Beretta, che nel maggio del 2018 sarà riconfermato presidente di Aiop (nonché Direttore Generale dell’Istituto Clinico San Siro di Milano di proprietà del gruppo San Donato, tra le maggiori realtà di ospedali privati in Italia). Altro consigliere del cda è Antonio Frova, a sua volta Presidente del collegio dei revisori sempre di Aiop, mentre direttore Generale è Ermanno Ripamonti, membro di Aiop Lombardia.
Pelissero è pure presidente del Cluster lombardo scienze della vita, una realtà che unisce enti pubblici e privati con l’importante obiettivo di “creare un ecosistema virtuoso” (come si legge sul sito – lombardialifesciences.it) in connessione diretta con Regione Lombardia. Il 20 novembre 2018, la delibera del Consiglio Regionale numero XI/199 riserva al Cluster di coordinare, assieme a Palazzo Lombardia, la funzione di “promuovere il sistema sociosanitario regionale sul territorio nazionale e a livello internazionale, oltre a reperire adeguate risorse finalizzate a sostenere l’innovazione e la ricerca”.
MANAGER DI PESO E LOBBISTI CERTIFICATI – Normale quindi che alla vicepresidenza del Cluster ci sia, per esempio, un manager di peso di un’azienda farmaceutica privata, come Riccardo Palmisano, Chief Executive Officer di Molmed Spa, l’azienda il cui primo azionista era Fininvest sino a quando Silvio Berlusconi, nel marzo scorso, ha deciso di aderire ad un’opa lanciata dalla giapponese Abc per un guadagno di oltre 55 milioni di euro.
Tornando invece alla campagna elettorale di Gallera del 2018, ecco arrivare a suo favore duemila e cinquecento euro da Family social network, che si occupa in particolar modo di assistenza socio-sanitaria. Nella deliberazione del cda a firma dell’amministratore unico, Giuseppe D’Elicio, si giustifica l’elargizione scrivendo: “Vista l’opportunità, emersa da informali colloqui con alcuni soci della Società, di contribuire alla campagna elettorale dell’avv. Gallera per le elezioni regionali del 2018”. Tra i soci di Family social network figura Francesco Marco Conti, che è anche responsabile dei rapporti esterni di Medtronic Italia, multinazionale esperta nella realizzazione di pacemaker con sede negli Stati Uniti. “La mia partecipazione alla società Family social network è stata un’iniziativa a titolo personale, si tratta di una start up che, nei fatti, non ha ancora operato a tutt’oggi, non avendo sviluppato il suo progetto”, spiega Conti raggiunto al telefono. “Chiarito questo – aggiunge – è vero che come tutte le aziende di questo tipo Medtronic intrattiene rapporti con Regione Lombardia”. Il manager poi spiega: “Io sono iscritto all’albo dei lobbisti, come tutti coloro i quali hanno accesso agli uffici pubblici, e tutto quello che faccio è registrato e devo riferirne”. Ogni cosa in piena trasparenza, quindi, certificata da un report depositato in Regione che Conti invia annualmente. “Medtronic è un’azienda di impronta anglosassone – prosegue Conti – per cui si serve di queste figure per tenere i rapporti con le istituzioni. Il lobbismo in Italia non ha una legge che lo regolamenti e questo è un male; perché trovi l’ex senatore, l’ex deputato che si improvvisano, invece c’è chi lo fa con serietà e professionalità”. Però alla domanda se oggi avrebbe di nuovo sottoscritto il finanziamento pro-Gallera risponde: “Nel programma elettorale mi ci ritrovavo relativamente a molti aspetti; per quanto riguarda il presente, la Giunta poteva anche fare delle scelte differenti sul caso Covid19, ma questa è un’altra storia”.
ANCHE LA PELLEGRINI SPA PER L’ATTUALE ASSESSORE AL WELFARE – Nel ricordare che Gallera, per la campagna del 2018, ha avuto un totale di 62mila euro di erogazioni liberali e solo 12mila e cinquecento direttamente elargiti da realtà legate al mondo della sanità privata, è da segnalare però che la cifra più consistente è arrivata dalla società Pellegrini Spa, da sempre impegnata in servizi anche a favore dell’amministrazione pubblica, dalla ristorazione alle pulizie passando per il welfare aziendale. In questo caso il contributo è stato di 20mila euro. La decisione è stata presa dal cda il 20 febbraio 2018 e la seduta fu presieduta dal patron Ernesto Pellegrini. A votare favorevolmente erano presenti tra gli altri Alessandro Ermolli e il banchiere Federico Ghizzoni. Il primo è di famiglia in Pellegrini, avendo sposato la figlia di Ernesto, ma conosce bene pure altre poltrone di board aziendali; come quella del Gruppo San Donato al quale s’è accomodato dal dicembre del 2017 al luglio del 2018, cedendo poi a vantaggio proprio di Federico Ghizzoni, già Unicredit e presidente di Rothschild Italia.