I giudici hanno ritenuto troppo generico il capo d'imputazione e trasmesso gli atti al pm per riscriverlo. L’ex parlamentare e campionessa di Rischiatutto: "Sono contenta, non c'entro nulla". Il processo riguarda le infiltrazioni della criminalità organizzata a Lavagna: confermata la condanna per voto di scambio (non quella di abuso d'ufficio) per l'ex sindaco Sanguineti, confermata anche l'esistenza dell'associazione mafiosa
Il capo d’imputazione è generico: con questa motivazione i giudici della corte d’Appello di Genova hanno annullato la sentenza di condanna per l’ex onorevole dell’Udc ed ex campionessa di Rischiatutto Gabriella Mondello. I magistrati hanno trasmesso gli atti al pm per riscrivere il capo d’imputazione e rifare il processo. “Sono contenta – ha detto Mondello – i giudici si stanno rendendo conto che non c’entro nulla”.
Il processo riguarda le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel comune ligure di Lavagna. Secondo l’accusa, i politici avrebbero ottenuto i voti alle elezioni in cambio di favori resi agli esponenti della locale calabrese. Mondello in particolare, secondo la Procura, avrebbe fatto ottenere l’appoggio elettorale all’ex sindaco Giuseppe Sanguineti dai presunti boss di Lavagna in cambio di favori per la gestione dei rifiuti e per gli ombrellonai abusivi del lungomare.
In primo grado l’ex deputata era stata condannata a un anno e sei mesi. Pena di due anni invece per Sanguineti. La condanna all’ex sindaco è stata solo ridotta dai giudici d’appello: da due anni del primo grado a un anno e sei mesi in secondo. I giudici hanno assolto Sanguineti dall’abuso di ufficio ma è rimasto il voto di scambio. Leggermente abbassate le pene per alcuni imputati e confermate le altre. I giudici hanno confermato l’esistenza della associazione mafiosa.