L'ex sottosegretario di Berlusconi e ora presidente della commissione che ha ripristinato gli assegni per gli ex parlamentari difende la scelta: "Non è stata politica". Ma il senatore Di Nicola a ilfatto.it ribatte: "Basta vedere la composizione dell'organismo per capire da che parte arriva questa decisione. Oltre ai 5 stelle, anche Salvini e Meloni protestano. Crippa (M5s): "Ridicoli, operazione portata avanti dai loro alleati"
La commissione Contenziosa del Senato che ha accolto i ricorsi sul taglio dei vitalizi presentati dagli ex parlamentari, ripristinando il loro privilegio, “è un organo giurisdizionale che applica la legge e non può modulare le proprie decisioni in base a convinzioni politiche”. Così il senatore di Forza Italia, Giacomo Caliendo, che quella commissione la presiede, difende la scelta di annullare alcune parti della delibera di Palazzo Madama che ricalcolava col sistema contributivo l’assegno per gli ex senatori. Caliendo aveva annunciato nei mesi scorsi l’intenzione di astenersi dal giudizio, dopo le polemiche scatenate da uno scoop del Fatto Quotidiano, su una bozza di delibera che restituiva agli ex parlamentari il loro privilegio. Ora non svela se ha rispettato l’impegno, mentre il senatore del M5s, Primo Di Nicola, dice: “Caliendo ha votato sì ben sapendo così di mettersi in una situazione di conflitto di interesse. Il ripristino di questo vitalizio – aggiunge – porta le impronte digitali di un’unica parte politica, Forza Italia”.
Caliendo è un senatore di lungo corso di Forza Italia, ex sottosegretario di Silvio Berlusconi e storicamente molto vicino alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e al suo capo di gabinetto, l’ex senatore e ministro Nitto Palma. Da mesi il senatore Di Nicola aveva fatto notare come Caliendo avrebbe dovuto decidere su un trattamento vantaggioso di cui beneficerà direttamente, in quanto percettore di vitalizio. Il berlusconiano aveva annunciato che si sarebbe astenuto nel giudizio. Il momento più alto dello scontro è arrivato con lo scoop del Fatto, che il 30 gennaio aveva pubblicato la bozza di delibera con il quale si accoglieva il ricorso degli ex parlamentari, preparata molto prima che si concludesse la camera di consiglio.
Ora Caliendo rivendica invece un processo avvenuto a suo dire alla luce del sole, nonostante il colpo di coda della Casta sia arrivato in tarda serata, dopo i tg dell’ora di cena e quando la maggior parte dei quotidiani ha già chiuso la prima pagina. “La seduta di ieri della commissione contenziosa è stata convocata in data 11 giugno 2020 ed alcuni giornali hanno preannunciato, nei giorni successivi, l’imminente seduta”, spiega il senatore di Forza Italia.
“Tutte le critiche – sostiene il presidente della commissione contenziosa – sono legittime purché informate e sulla base della realtà, tanto più che alcuni dei rilievi formulati con la decisione adottata sono stati sempre condivisi anche da chi si è dimesso dalla commissione o da chi ha proposto una formulazione diversa del dispositivo”, dice Caliendo, riferendosi a Elvira Evangelista, senatrice M5s che nel novembre scorso lasciò la commissione perché, disse, “tra i membri c’è un intreccio di relazioni amichevoli e professionali“. Caliendo difende la decisione presa: “Ha rimesso al Consiglio di Presidenza del Senato l’adozione di correzioni e integrazioni della delibera impugnata indicando, implicitamente, una legittima modalità di contribuzione di tutti gli ex parlamentari titolari di assegni vitalizi alle aumentate necessità finanziare del nostro Paese”.
Il capo politico M5s, Vito Crimi, dopo aver definito l’operazione “uno schiaffo al Paese”, oggi spiega che “verranno fatti tutti gli approfondimenti sulla decisione, presa da una commissione in cui i componenti tecnici sono nominati dalla presidente del Senato“. Il capo politico Cinquestelle : “La cosa curiosa, che ho scoperto ieri, è che non siamo soli in questa battaglia, non lo sapevo. Quindi attiviamoci, prendiamo le iniziative necessarie”. Il riferimento è ai commenti di condanna che arrivano anche dal centrodestra: “Spero che si trovi il modo di tornare indietro su questa vergognosa decisione”, commenta il segretario della Lega, Matteo Salvini. La leader di FdI Giorgia Meloni arriva ad accusare i democratici: “Sono il Pd e la sinistra a difendere il ritorno dei vitalizi per gli ex parlamentari”. “È ridicolo Salvini”, commenta il deputato M5s Davide Crippa, facendo notare che “fa finta di stracciarsi le vesti contro i vitalizi, mentre sono proprio i suoi alleati di Forza Italia, con cui governa in alcune regioni, che hanno portato avanti questa operazione con il favore delle tenebre”. “Per il Pd è politicamente inaccettabile il blitz della commissione presieduta dal forzista Caliendo. Si reintroduce la stortura dei vitalizi che hanno contribuito ad allontanare la politica dalla vita dei cittadini: da raddrizzare al più presto. Rinvio al mittente le insinuazioni della Meloni”, afferma la vicepresidente dei democratici Debora Serracchiani.