Mondragone, il centro Bartolini di Bologna, Roma e ancora, Porto Empedocle, Bolzano, Como e Alessandria. Negli ultimi giorni sono tornati ad aumentare i casi di coronavirus in Italia e anche l’indice di contagiosità del virus Rt è risalito al di sopra di 1 in tre regioni (Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna). D’altra parte però, come hanno sottolineato diversi virologi, nuovi focolai di Covid-19 erano “attesi e inevitabili” e l’importante ora è che vengano individuati con rapidità e circoscritti, cosa che si sta provando a fare.
La mappa – Attualmente le situazioni attenzionate sono circa una decina: in primis, il caso della Bartolini di Bologna, dove le persone contagiate sono diventate 107: “79 sono i dipendenti trovati positivi al Covid-19, 28 sono familiari o conoscenti. Sorvegliata speciale anche la città di Mondragone, in provincia di Caserta, dove lunedì mattina è scattata la zona rossa e la quarantena per i 700 residenti dei Palazzi ex Cirio dopo che sono stati scoperti 49 casi positivi tra la comunità bulgara. Nel Bolognese, otto casi sono stati registrati in una casa di riposo a San Pietro in Casale; mentre a Montecchio, in provincia di Reggio Emilia, sono state trovate 7 persone positive in due famiglie. Anche a Bolzano ci sono 11 contagi in un focolaio familiare. A Roma, dopo i focolai scoperti al San Raffaele Pisana, sono emersi altri 4 casi in un altro istituto religioso, 8 tra dipendenti e frequentatori di un drive in e due ristoranti sono stati chiusi dopo che il proprietario è risultato infetto. La zona rossa è scattata anche per i quartieri Pietrenere-Tonnara-Scinà di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, dove ci sono 8 casi. 7 positivi in una casa d’accoglienza a Como, altri 13 invece in una casa di risposo di Alessandria. Sono in tutto 19 i contagiati nelle provincie di Prato e Pistoia mentre a Porto Empedocle, in Sicilia, si è verificato un focolaio con 28 migranti positivi portati dalla nave Sea Watch.
Roma, otto casi a Fiumicino: chiusi due locali, nessun cliente positivo al momento – Nuovi focolai emergono nella Capitale: uno di questi è a Fiumicino ed è stato scoperto grazie ai tamponi eseguiti in auto al drive in di Casal Bernocchi: dei 400 test fatti nella giornata di venerdì 8 sono risultati positivi. Si tratta di 2 titolari dei locali Bistrò Indispensa e Spuma, 2 dipendenti e 4 conviventi di uno di questi che è stato ricoverato venerdì allo Spallanzani. Subito è scattata l’indagine epidemiologica per cercare di rintracciare tutte le persone che hanno avuto contatti con gli infetti ed è stata disposa la chiusura dei due locali. Lo fa sapere l’Unità di Crisi della Regione Lazio, sulla sua pagina social Salute Lazio, ricordando che “continua l’indagine epidemiologica e l’esecuzione dei tamponi drive in a Casal Bernocchi”. L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato raccomanda poi “a tutti i titolari di ristoranti di conservare i contatti degli avventori per facilitare le operazioni di contact tracing qualora si rendessero necessarie ed evitare pesanti sanzioni”. Il sindaco di Fiumicino ha tenuto invece a sottolineare che al momento non risulta nessun cliente dei due chioschi positivo al virus: “Poiché i titolari di Indispensa sono anche i gestori del chiosco Spuma sul lungomare della Salute – spiega Montino – anche il chiosco è stato chiuso in via precauzionale. La Asl RM3 sta proseguendo i controlli e, dato il grande afflusso di persone, ha deciso di tenere aperto il drive-in di Casal Bernocchi fino alle 20 anche oggi, domani e per i giorni a seguire. Chi fosse andato a Indispensa o a Spuma dal 21 giugno scorso deve recarsi al drive-in per essere sottoposto al tampone“, ha spiegato il sindaco.
107 casi positivi legati al centro Bartolini di Bologna, si valuta chiusura – Sono diventate 107 le persone positive al coronavirus legate al centro logistico Bartolini di Bologna: “79 sono i dipendenti trovati positivi al Covid-19, 28 sono familiari o conoscenti. A questo punto possiamo dire di avere fatto tutti i controlli, sugli ultimi 109 tamponi eseguiti tra personale amministrativo e autisti, ne abbiamo 12 positivi”, ha spiegato il direttore del dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna Paolo Pandolfi. “Tutto quello che si doveva fare è stato fatto. Abbiamo preparato una relazione, fatto un sopralluogo ieri con i Carabinieri e abbiamo visto che quello che avevamo indicato da fare è stato fatto – ha aggiunto -. La società ha fatto una serie di cose indicate. Verifichiamo ancora un pochino, ma l’azienda ha fatto quello che doveva: l’ambiente è pronto a continuare. Credo che una considerazione che possa essere fatta potrebbe essere quella di non sospendere e mantenere l’attività come è“.
Otto casi in una casa di riposo nel Bolognese – Otto casi di positività al coronavirus si sono registrati in una casa di riposo nel Bolognese. Come riferisce l’edizione locale del Resto del Carlino, sono risultati positivi al tampone cinque ospiti e tre lavoratori della Virginia Grandi di San Pietro in Casale. Tutti sono asintomatici, ma sono in corso i test anche sugli altri ospiti, dipendenti e contatti per capire l’entità del focolaio. I positivi della Virginia Grandi sono stati individuati attraverso lo screening che la Regione sta facendo e sono stati messi in isolamento. La casa di riposo è stata nuovamente chiusa alle visite dei parenti, dopo la riapertura del 19 giugno. I responsabili della struttura sottolineano che il lockdown era stato disposto il 5 marzo, una settimana prima che lo imponessero le normative nazionali e regionali, che da allora non sono stati ammessi nuovi ospiti e che sono state seguite rigidamente le misure di prevenzione.
Assembramenti agli imbarchi dei traghetti per Capri, scatta l’allarme – Stanno facendo discutere le scene che si stanno verificando in questi giorni a Napoli, agli imbarchi dei traghetti diretti a Capri, con decine di persone ammassate a Calata di Massa e Molo Beverello. Assembramenti, mancato rispetto delle distanze di sicurezza e scarso utilizzo della mascherina che fanno subito temere per nuovi focolai, smorzando gli entusiasmi per la ripresa del turismo. Per questo il sindaco di Capri Marino Lembi ha lanciato l’allarme: “La nostra isola è stata, per tutta la durata dell’emergenza, un modello: abbiamo, infatti, scrupolosamente messo in pratica tutte le norme per prevenire la diffusione del contagio e, ancora oggi, effettuiamo il controllo con termoscanner di quanti sbarcano al Porto Turistico di Capri. Per evitare che tutti gli sforzi fatti finora vengano vanificati, chiediamo con forza al Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli di intervenire immediatamente affinché sia garantito con idonea segnaletica e, soprattutto, con attenta sorveglianza il distanziamento sociale in tutti i porti di imbarco per Capri”.
Focolaio a Feltre, attivato contact tracing – A seguito di due positività riscontrate in due colleghi di lavoro di un negozio di Feltre (Belluno) è stato attivato, come da linee guida regionali, un accurato contact tracing che ha portato all’esecuzione del tampone a 25 contatti dei due casi indicati. Il laboratorio ha reso noti i risultati di queste indagini attestando tre nuove positività: una correlata al caso 1 e due al caso 2. Da ciò deriverà nella giornata di domani l’esecuzione di nuovi accertamenti in urgenza con tampone e con le decisioni conseguenti. “Si tratta di un piccolo focolaio epidemico atteso in questa fase che, seppur impegnativo, rientra nella dinamica della coda pandemica registrata nel nostro territorio”, spiega Sandro Cinquetti, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss Dolomiti. “Nessuno dei casi indicati – conclude – presenta sintomatologia grave, per tutti è stato disposto rigoroso isolamento domiciliare. Per la totalità degli altri contatti è stata attivata la quarantena”.