Una buca sull’asfalto potrebbe aver fatto perdere ad Alex Zanardi il controllo della sua handbike. O, in alternativa, un avvallamento del manto stradale dovuto all’usura del traffico o agli eventi meteo. Sono tutte ipotesi che gli inquirenti stanno vagliando come possibile causa dell’incidente di cui è stato vittima il campione paralimpico il 19 giugno, come riporta l’edizione odierna del Mattino. La conferma (o meno) dell’ipotesi investigativa arriverà dalle rilevazioni dei carabinieri sulle condizioni del manto stradale della provinciale 146: da quanto si apprende, il materiale investigativo è già agli atti dell’inchiesta della procura di Siena.
L’intento degli inquirenti, sottolinea il Mattino, non è quella di escludere che l’asfalto avesse avuto bisogno di manutenzione o meno, ma se Zanardi abbia preso con le ruote dell’handbike una buca o una fessura sulla strada, che gli avrebbe fatto perdere il controllo del mezzo tanto da scontrarsi col camion sulla corsia opposta. Per cercare di accertare anche a quale velocità andasse Zanardi al momento dell’incidente, è stato sequestrato nei giorni scorsi il ciclocomputer montato sulla bici di Marcello Bartolozzi, 66 anni, appassionato di ciclismo e testimone dell’incidente, che seguiva il campione bolognese: Bartolozzi, che è stato il primo a soccorrere Zanardi, è stato infatti sentito a lungo dai magistrati lunedì scorso. Al vaglio anche l’handbike del campione paralimpico per appurare eventuali cedimenti o guasti.
Le condizioni cliniche dell’ex pilota di Formula 1, ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva del policlinico universitario Santa Maria alle Scotte di Siena da più di una settimana, sono ancora stabili. Da quanto si apprende, già da domani i medici che lo hanno in cura sembrano decisi a risvegliarlo dal coma farmacologico per valutarne le condizioni neurologiche.