L'ex boss della Formula 1 replica attraverso il The Mail al pilota e a Liberty Media, che gestisce il circus delle monoposto e aveva preso le distanze dalle sue affermazioni: "Sono sempre stato molto favorevole. Il padre di Lewis voleva entare in affari con me, non lo avrei preso in considerazione se fossi stato contrario. Vietarmi le gare? Non consiglierei di farlo, riuscirei a trovare un pass"
Tenta una difesa, che si trasforma in un attacco, Bernie Ecclestone, finito nella bufera per le sue frasi sui neri. Definito “ignorante” dal sei volte campione del mondo Lewis Hamilton, l’ex boss della Formula 1 replica al pilota e a Liberty Media, che gestisce il circus delle monoposto e aveva preso le distanze dalle sue affermazioni. “Non sono contro i neri, piuttosto il contrario. Sono sempre stato molto favorevole”, dice in un’intervista al The Mail.
E infila una serie di paragoni per svicolare da quella frase (“I neri sono spesso più razzisti dei bianchi”) che aveva portato Hamilton ad attaccarlo: “Il padre di Lewis voleva entrare in affari con me, non lo avrei nemmeno considerato se fossi stato contro i neri. Nel corso degli anni ho incontrato molte persone bianche che non mi piacevano, ma mai una persona di colore che non mi piaceva”. E ancora: “Sono stato rapinato un paio di volte, una volta da tre neri. Sono finito in ospedale, ma anche dopo non sono mai stato contro nessuno che fosse nero”, ha detto Ecclestone.
Quindi l’attacco a Liberty Media, dopo la precisazione della società che gestisce la F1 sul suo incarico di presidente onorario ormai scaduto e la presa di distanze dalle sue affermazioni: “Sono felice che abbiano detto che non sono coinvolto nella Formula 1, almeno non posso essere incolpato di tutte le cose che non hanno fatto”, l’affondo del manager 89enne. “Sono saltati su questa cosa del razzismo all’improvviso a causa degli eventi in America – ha aggiunto – Vietarmi le gare? Non consiglierei loro di farlo. Potrebbero provarci in Russia, ma penso che riuscirei a trovare un pass”.