Nel giorno in cui Cremona registra “solo” due nuovi casi di positività al coronavirus e dopo mesi molto difficili la nascita di 15 bambini in 24 ore è stato festeggiata dal personale di Ostreticia e e ginecologia dell’ospedale cittadino. “È stato un evento particolarmente bello, eccezionale per la nostra città, e ci fa felici anche perché arriva dopo mesi difficili. È un segnale di rinascita” dice il primario Aldo Riccardi all’Ansa. Fra venerdì e sabato le sale parto erano invase.
“La nostra realtà è in controtendenza rispetto al trend nazionale che vede le nascite in calo. Da noi aumentano ma sono circa 1.150 all’anno, 110 al mese, 3-4 al giorno“, ha notato Riccardi, raccontando assieme al collega Bruno Brera, responsabile di Neonatologia, l’evento straordinario. “I 15 piccoli stanno tutti bene. Siamo contenti anche perché le loro mamme hanno riposto fiducia in noi – dice Brera -. Nei mesi scorsi la terapia intensiva era diventata subintensiva e questo aveva creato preoccupazione nella popolazione, e poi sono arrivate le settimane drammatiche del Covid. Ma l’equipe è rimasta la stessa e anche i livelli di sicurezza garantiti. Alle gravide e ai neonati è assicurato un reparto Covid Free con percorsi riservati. I papà possono entrare in sala parto per il travaglio e nelle due ore successive alla nascita. È andato tutto bene, l’unica difficoltà – ha concluso – è stata nella gestione del personale di fronte a una mole di lavoro quattro volte superiore al normale”. Uno dopo l’altro sono stati dati alla luce 10 femmine e 5 maschietti, compresi due gemelli. L’ultimo però è venuto al mondo, ovviamente con l’assistenza necessaria, in una stanza di degenza in quanto la sala parto aveva fatto registrare il tutto esaurito. Non c’era più un posto.
Così nella struttura ospedaliera che tra la fine di febbraio e aprile era stata quasi interamente trasformata per accogliere i pazienti Covid che provenivano principalmente dalla provincia, una delle più flagellate d’Italia con 1.119 vittime, questo mini boom di nascite ha portato un clima di euforia. “È andato tutto bene, l’unica difficoltà è stata nella gestione del personale di fronte a una mole di lavoro quattro volte superiore al normale”. E chi è stato in turno in quelle 24 ore, la dottoressa Annalisa Abbiati e il collega Gaetano Scalzone, di fronte a questo susseguirsi di nascite, commenta: “È stata un’esplosione di gioia”.