Cronaca

Arezzo, gatto morto con Lyssavirus. Sindaco vieta accesso al fiume: “Screening sui pipistrelli presenti nella colonia”

Il primo cittadino ha emesso un'altra ordinanza che impedisce l’accesso al tombamento del torrente Castro per evitare che le persone entrino in contatto con animali domestici e selvatici potenzialmente infetti

Dopo aver disposto il sequestro degli animali della donna proprietaria del gatto morto affetto dal raro Lyssavirus riscontrato solo una volta al mondo nei pipistrelli e dopo aver imposto l’obbligo ai cani di non poter circolare, anche se muniti di museruola, se non al guinzaglio, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha emesso ieri sera un’altra ordinanza immediata: fino alla revoca, è vietato l’accesso al tombamento del torrente Castro per evitare che le persone entrino in contatto con animali domestici e selvatici potenzialmente infetti. Da mercoledì, poi, i ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie eseguiranno uno screening sui pipistrelli presenti in una colonia in città.

Intanto, animali e persone entrati in contatto con il gatto affetto da Lyssavirus sono sotto controllo: il dipartimento igiene pubblica dell’Asl Toscana sud est di Arezzo ha preso in carico quattro persone, i tre familiari e il veterinario – tutti sottoposti alla profilassi con immunoglobine specifiche – mentre gli animali domestici della proprietaria sono stati trasferiti. Il cane è stato spostato al canile municipale e posto in isolamento e una gatta, insieme ai gattini partoriti quindici giorni fa, è stata accolta dal gattile di Firenze.

Che cosa è il Lyssavirus – Appartenente alla famiglia Rhabdoviridae (da cui discende anche quello della rabbia) che provoca l’encefalite virale e viene trasmesso dalla saliva dei pipistrelli e di alcuni mammiferi infetti, riporta MicrobiologiaItalia, questo tipo di Lyssavirus è diverso dalla rabbia ed è stato riscontrato solo una volta al mondo, appunto nei pipistrelli. Tra i sintomi, depressione e febbre, seguita da agitazione, eccessiva salivazione e idrofobia. Il virus può essere trasmesso direttamente all’uomo senza prima passare per un ospite intermedio, ma i contagi sono piuttosto rari: dal 1995 a oggi ne sono stati documentati solo tre. Diverso il caso, invece, della rabbia, mortale per l’uomo e per numerosi animali, tra cui cani, gatti e volpi. Come riporta il ministero della Salute, il 99% dei decessi nell’uomo è conseguente al morso di un cane infetto.